Una fila lunga un’ora per incontrare Grido

Il rapper ha incontrato i fan alla Casa del Disco, dove ha presentato il suo ultimo lavoro da solista. In tanti, hanno aspettato il momento di incontrarlo

Un'ora di fila per incontrare Grido«Sei proprio tu?!». Qualcuna lo tacca, tutte lo baciano e gli chiedono l’autografo. Grido, il rapper dei Gemelli Diversi, oggi pomeriggio (martedì 10 maggio) ha incontrato i fan alla Casa del Disco, in occasione dell’uscita del suo album da solista.
Cappellino calcato in testa, maglietta e pantaloni larghi, scarpe da tennis, Grido si presenta vestito da vero rapper, così come ci si aspetta. Simpaticissimo e gentile, saluta i fan uno per uno, chiede il nome, firma l’autografo e si assicura che nessuno caschi dal gradino che c’è proprio dietro di lui.

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Grido alla Casa del Disco 4 di 12

«É fantastico! Lo ascolto da dodici anni, è un poeta per me», racconta Martina 25 anni, di Varese e un tatuaggio sull’avambraccio con scritto "Spaghetti funk", simbolo della "crew" fondata nel 1994 da J-Ax, fratello di Grido. «La sua musica mi ha aiutato tantissimo – racconta invece Manuela, 20 anni e un tatuaggio che, questa volta, recita "Gemelli diversi" -. Voglio ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per me e presentargli i mie due bambini». Leonardo invece, arriva da Bergamo, ha 21 anni e sogna «di fare hip-hop. Mi piace il suo stile, come scrive le canzoni». C’è poi Eleonora di Legnano, 26 anni e l’emozione disegnata in faccia: «Il suo disco mi piace, glielo voglio dire. Io lo ascolto da tantissimo,sono contenta di sapere che è innamorato, che è felice e che ha messo la testa a posto».

Una fila lunga un’ora per farsi fare l’autografo. In mano il disco dalla copertina blu elettrico con la faccia "robotica" del rapper milanese. Intitolato "Io Grido" è un lavoro che vede brani più melodici e altri più aggressivi, nati dalla voglia di raccontarsi, come lui stesso ci aveva spiegato. Legato alla città giardino per i ricordi dell’adolescenza, torna con un brano che vede la collaborazione di Laura Bono, la cantante che in questa città ci è nata. «Mi ha detto che forse sarebbe passata ma evidentemente non ce l’ha fatta» racconta Grido mentre si mette in posa per l’ennesimo autografo.
Intanto i fan lo salutano, c’è chi lo guarda sperando che non si tratti di un sogno, chi piange, chi gli stringe la mano e chi, addirittura, sembra il suo sosia. Ci sono ragazze tra i 20 e i 25 anni ma anche ragazzi che, visto lo stile, ascoltano hip-hop. Il rapper milanese ricambia i sorrisi, ha una battuta per tutti e ringrazia. «Non mi aspettavo di vedere così tanta gente», racconta. Intanto, alla cassa, continua la vendita dei suoi cd che "vanno via come il pane".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Maggio 2011
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