La leggenda Bob Morse premia i giovani tifosi della Cimberio

Villa Recalcati ha ospitato la conclusione di "Basket, una scuola di vita". Ospite d'onore il grande giocatore americano della Ignis, che il presidente Galli ha definito «un supereroe»

La risposta è no. Non era possibile trovare una persona più adatta a premiare gli studenti che hanno vinto l’annuale concorso dell’iniziativa "Basket, una scuola di vita", da tanti anni curata da Pallacanestro Varese grazie al supporto di alcuni sponsor. Nella sala dei trofei di Villa Recalcati, a consegnare le targhe ai giovani tifosi di basket, è infatti arrivato nientemeno che Bob Morse, una delle leggende viventi della palla a spicchi locale, nazionale ed europea che, tra l’altro, è entrato per la prima volta in quel piccolo ma prezioso locale creato nella sede della Provincia per racchiudere le grandi vittorie della Ignis-Mobilgirgi.
Morse, in Italia per tenere una lezione all’Università Bicocca di Milano e ospite dell’amico fraterno Lucarelli, si è volentieri messo a disposizione per un momento significativo, quello che idealmente serve al club biancorosso per ringraziare e salutare le migliaia di bambini e ragazzi entrati in contatto con il mondo-Cimberio nell’arco dell’anno scolastico e sportivo. Giovanissimi tifosi che sono la base per il futuro e che hanno avuto modo di incontrare sui banchi della propria scuola i giocatori della prima squadra, pronti a raccontare la vita di atleta ma anche tutto quello che c’è dietro a un’attività così bella e particolare. Giovanissimi tifosi che poi hanno avuto la possibilità di sedersi sugli spalti di Masnago per assistere a una partita di Galanda e compagni, spesso esponendo uno striscione o una bandiera realizzata in classe e usata come vessillo per spingere i biancorossi alla vittoria. «Quest’anno siamo partiti prima del solito – ha detto Cecco Vescovi – e abbiamo esaurito i posti di galleria che avevamo previsto per gli studenti. Siamo soddisfatti e speriamo di incrementarli in futuro, grazie anche all’impegno del provveditorato e degli sponsor, a partire da BPM e Goglio».
L’intervento di Bob Morse è stato poi particolarmente significativo, anche perché di mestiere ora fa il professore (di lingua e letteratura italiana: propone Piero Chiara ai suoi alunni…): «Sono sempre felice di tornare a Varese, anche perché mi avete fatto cittadino onorario. Qui mi sento a casa e vengo accolto benissimo anche se sono passati trent’anni dall’ultima partita giocata con questo club: mi fa piacere e sono anche particolarmente contento di poter premiare i giovani e comunicare loro quello che abbiamo fatto in quegli anni».
I premiati hanno così potuto posare per la foto ricordo con una vera leggenda del basket nostrano; un onore toccato a Gaia Felotti della "don Milani" della Moriggia a Gallarate per il miglior disegno, a Sara Rosati di Castiglione Olona per il miglior elaborato (su Jobey Thomas), all’Itpa "Nuccia Casula" di Varese per un’intervista in lingua inglese (su Ron Slay) e alla Scuola Elementare di Ispra per lo striscione più divertente tra quelli esposti al palazzetto.
Accompagnato dal presidente della Provincia, Dario Galli (che l’ha definito «un supereroe per tutti quelli che hanno la mia età», Morse ha infine anche autografato la sua fotografia esposta nella sala dei trofei e che rappresenta la sua elezione nella "hall of fame" del basket varesino.

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Premiazione “Basket una scuola di vita” 4 di 10
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Pubblicato il 13 Giugno 2011
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