Un pezzo di storia che se ne va: abbattuta una parte delle officine FS

Un pezzo della storia industriale di Gallarate ridotto in macerie: le Officine FS di via Pacinotti risalgono al 1905, dopo anni di abbandono ora le ruspe hanno demolito una parte del fabbricato originale. Mattoni e calcinacci sono quanto rimane dell’ala più vicina alla stretta strada che si sviluppa tra viale Milano e la ferrovia: si tratta del corpo centrale dell’officina, costruito nel 1905 in stile vagamente neogotico, con intonaci chiari e eleganti cornici e oculi in laterizi (anche se la parte dell’edificio crollato era un’aggiunta successiva).

Le Officine di Gallarate si sono occupate da inizio Novecento al 1997 della riparazione e revisione dei mezzi elettrici delle FS: all’inizio qui si riparavano le motrici "a terza rotaia" (quella che portava la corrente a 600 volt), sperimentate qui sulla linea per Varese e chiamate non a caso "le varesine". Le Officine furono posizionate a Gallarate perché nell’allora stazione Milano Centrale gli spazi erano insufficienti (l’area milanese corrisponde all’attuale piazza Repubblica). Dai capannoni uscirono anche alcuni treni nuovi di zecca, ad esempio nel 1927 uno dei primi esemplari delle locomotive E626, tra le più diffuse in Italia (nella foto: il cortile interno, con l’ala neogotica).

L’impianto si allargò progressivamente, ma di fatto l’edificio originale è uno dei più antichi luoghi produttivi esistenti a Gallarate. Un vero pezzo storico di valore, a differenza degli altri capannoni ed edifici del complesso che risalgono al dopoguerra: abbandonata dal 1997 l’area delle officine è in preda al degrado, con la crescita di vegetazione infestante (ormai veri alberi nel piazzale esterno) e saltuari occupanti che si infilavano dai varchi nel muro di cinta, poi chiusi dopo il tentativo di occupazione da parte degli Ultimi Mohicani che volevano fare un centro sociale nella palazzina dell’ex dormitorio che risale agli anni Trenta. Anche la parte storica del complesso – che in realtà non è gigantesca – è segnata da degrado dei tetti, verde infestante e altre magagne. Ora, l’abbattimento di una parte dell’edificio.

Eppure c’era anche chi aveva segnalato nei mesi scorsi il valore del fabbricato: Legambiente l’aveva inserito nella lista degli edifici storici da tutelare nel Pgt.  Il gruppo FS – la proprietà dovrebbe essere della società Ferservizi – aveva intenzione di realizzare progetti edilizi sull’area. Per ora, pare che non ci sia stata nessuna forma di tutela, almeno sulla parte abbattuta.