Una nuova tensostruttura per i 400 fedeli del Ramadan

Per il primo anno concesso al Centro culturale islamico lo spazio di via Toti, dietro le scuole dell’Ignoto Militi, montato un tendone da 700 mq. Il presidente: “Organizzeremo anche serate aperte alla città, per farci conoscere”

Ogni sera più di 400 fedeli musulmani si trovano a pregare per il Ramadan nella grande tensostruttura di Saronno. È il primo anno che il Comune concede lo spazio di verde pubblico di via Toti, dietro le scuole dell’Ignoto Militi. Prima, i fedeli del centro culturale islamico si trovavano in via Maestri del Lavoro, vicino al municipio, in una struttura più piccola, ma capace di accogliere anche 700 persone, come accadde alla fine del mese di preghiera lo scorso anno.
«Con la possibilità di questo nuovo spazio abbiamo potuto prendere una tensostruttura più grande – racconta soddisfatto Sadok Hammami, presidente del centro culturale islamico di Saronno -. Abbiamo messo due bagni per gli uomini e due per le donne, e abbiamo costruito i lavandini con le nostre mani. Anche il parquet lo abbiamo steso noi. Non abbiamo nessuno che ci finanzia e non abbiamo mai chiesto soldi all’amministrazione comunale. Per sovvenzionare tutto ci siamo sempre autotassati. Un ringraziamento particolare va al Comune e ai dipendenti che ci hanno molto aiutato».

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La tensostruttura è grande circa 700 metri quadri, 20 metri di larghezza per 35 di profondità. L’interno è stato diviso in due zone, una per gli uomini e una per le donne, mentre il soffitto è stato colorato con dei palloncini, per renderlo più accogliente ai bambini che accompagnano i genitori. La preghiera serale, che inizia intorno alle 22.30 e finisce intorno alla mezzanotte, è cominciata da un paio di giorni e proseguirà fino alla fine del mese.  «Ci si trova al tramonto nella sede del Centro Culturale, in via Maestri del lavoro, chi può porta da mangiare per chi è in difficoltà, poi si viene qui a pregare – spiega Hammami -. Vengono datutto il saronnese; anche se adesso molti sono via, ci aspettiamo molta partecipazione per la festa finale del 30 agosto». Una festa, quest’ultima, che durerà tutta la giornata, con spazio per i bambini e inviti sia al sindaco che al parrocco della città, Don Maurizio Rolla: «Una persona che stimiamo molto e che ha sempre partecipato con un proprio intervento».

In programma in questo mese di preghiera diverse iniziative, come racconta Sadok, tunisino da 23 anni in Italia: «Come gli anni scorsi organizzeremo delle serate aperte a tutti, anche a chi non è della nostra fede. Serate in cui mangiare insieme e conoscersi, dialogare e ascoltare. È giusto farsi conoscere e non isolarsi».
Quest’anno è un mese di preghiera particolare, dopo la “primavera araba” che ha portato diversi paesi del medioriente alla rivolta: «Quelli non erano governi – spiega Sadok -, erano mafie regolarizzate. Anche noi che siamo lontani sentiamo che c’è un’aria diversa nei nostri paesi di origine. Ho amici che sono persino partiti per tornare a casa. Io non posso farlo, la mia vita è qui, ma i miei genitori sono ancora in Tunisia. C’è crisi, ma è normale dopo una rivolta. Ora c’è da ricostruire e ridare dignità a tutti. Queste rivolte sono una vittoria non solo per noi, ma anche per l’Europa intera, per abbattere l’integralismo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Agosto 2011
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