Aermacchi: in 190 verso la mobilità
Alenia Aeronautica per la prima volta ha fornito le cifre precise degli esuberi. A Venegono riguarderà i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione. Fiom, Fim e Uilm chiedono il requisito della volontarietà. L'azienda pronta a sostenere extracosti rispetto agli ammortizzatori sociali
Nell’incontro che si è tenuto ieri a Roma, mercoledì 12 ottobre, tra Alenia Aeronautica e Fiom, Fim e Uilm sul piano di riorganizzazione del gruppo, si è affrontato per la prima volta (nell’ultima mezzora) il problema occupazionale. Il direttore delle risorse umane di Alenia, Nicola Montanaro, ha fornito alcune cifre precise: gli esuberi (leggi licenziamenti) tra il 2012 e il 2016 saranno 1118, di cui 190 nello stabilimento dell’Aermacchi di Venegono Superiore. L’azienda ha pensato di mandare in mobilità quelle persone che avranno maturato i requisiti per la pensione, dicendosi disponibile a farsi carico degli extracosti (in pratica metterebbe soldi in più) per l’accompagnamento alla pensione, senza però quantificare la cifra.
Questa è l’ipotesi fatta da Alenia Aeronautica, che però non ha toccato il capitolo lavoratori interinali. Nello stabilimento di Venegono ce ne sono circa 200, manodopera qualificata che lavora da tempo con ruoli e mansioni non secondari. L’equazione messa in mobilità e corrispondente assunzione a tempo indeterminato dei precari è tutt’altro che scontata. Il piano dell’azienda prevede, infatti, 500 nuove assunzioni, a cui secondo Fiom, Fim e Uilm andrebbero sommate, e non sottratte, quelle degli interinali.
I dubbi del sindacato riguardano anche le condizioni della messa in mobilità dei lavoratori, in quanto non basterebbe il requisito pensionistico ma ci vorrebbe anche quello della volontarietà. Inoltre, visto il quadro molto incerto sulla riforma della previdenza, chi accetta potrebbe pentirsene per il cambiamento in corsa degli stessi requisiti.
I dubbi del sindacato riguardano anche le condizioni della messa in mobilità dei lavoratori, in quanto non basterebbe il requisito pensionistico ma ci vorrebbe anche quello della volontarietà. Inoltre, visto il quadro molto incerto sulla riforma della previdenza, chi accetta potrebbe pentirsene per il cambiamento in corsa degli stessi requisiti.
Prima di discutere della situazione occupazionale, secondo Fiom, Fim e Uilm occorre definire con chiarezza l’assetto la situazione industriale e sciogliere i nodi critici, riguardanti i siti di Venezia, Casoria, e gli investimenti.
Il prossimo incontro tra le parti si terrà il 26 ottobre.
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