Alenia ferma sulle sue posizioni. Il sindacato: «Discussione difficile»

Il prossimo incontro si terrà il 12 ottobre. Fiom, Fim e Uilm: «L’azienda dovrà produrre elementi concreti di avanzamento perché si possa proseguire»

Nell’incontro del 6 ottobre tra i vertici aziendali di Alenia Aeronautica, le segreterie nazionali di
Fiom, Fim e Uilm e il coordinamento nazionale del Gruppo Alenia Aeronautica, l’azienda ha
riconfermato il piano presentato lo scorso 16 settembre, fornendo una serie di approfondimenti, tra cui anche l’illustrazione dei dati rispetto al relativo andamento economico, dichiarando a tale
proposito che i ricavi attualmente sono in caduta libera.
L’esposizione ha affrontato in modo dettagliato la situazione sia dei carichi di lavoro che non mostrano situazioni di scarico nei diversi stabilimenti (fatta eccezione per il sito di Venezia), che degli investimenti, dei programmi di sviluppo e delle relative alleanze. Per quanto attiene agli investimenti, sono previsti 2 miliardi di euro per il settore civile e 1 miliardo per quello militare per programmi di sviluppo nel periodo fino al 2020 e 170 milioni di euro entro il 2014 per interventi diretti sugli stabilimenti. In base a quanto dichiarato dall’azienda, dei 3 miliardi per sviluppo e innovazione, 2,5 miliardi sono autofinanziati, mentre i restanti 500 milioni sono legati ad interventi di sostegno governativo. In sostanza quindi, allo stato attuale sia quanto illustrato rispetto agli investimenti, che rispetto ad alleanze e prospettive industriali, deve essere verificato rispetto alla concreta fattibilità.
Per quanto attiene all’impatto del piano sui singoli stabilimenti, è stata non solo confermata la
chiusura delle sedi di Casoria, Roma e Venezia, ma dal quadro delineato emerge ora anche una
progressiva crescita di carichi di lavoro e occupazione a Cameri, senza chiarire l’impatto sul futuro
industriale di Caselle.
«Per queste ragioni – spiegano i sindacati in un comunicato stampa – riteniamo che il piano debba essere modificato e l’azienda debba assumere più concretamente impegni certi ed esigibili rispetto ad un effettivo rilancio e ad investimenti su nuovi prodotti, che segnino l’effettivo avvio di una fase di sviluppo. Inoltre  è necessario che in una fase delicata come questa, si operi per una forte
coesione sociale. Per queste ragioni, il fatto che nell’esposizione sia stata confermata la chiusura di
siti, costituisce un forte elemento di criticità rispetto alla discussione».
I sindacati hanno anche posto come pregiudiziale la stabilizzazione dei lavoratori somministrati,
così come definita nell’accordo del 2010, su cui il gruppo dirigente ha dichiarato di essere
intenzionato a rispettare quanto concordato.
L’incontro previsto per il prossimo 12 ottobre assume un’importanza centrale. «In occasione di
quell’incontro – concludono Fiom, Fim e Uilm –  l’azienda dovrà produrre elementi concreti di avanzamento perché possa proseguire una discussione vera per il rilancio di un Gruppo industriale che costituisce l’elemento fondamentale per consolidare il settore aeronautico di questo Paese».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Ottobre 2011
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