Bossi va da Canton: “Non ci saranno purghe”

Il neosegretario ribadisce che non sono in vista punizioni verso la base che lo ha contestato. Il leader leghista ha parlato con lui questa mattina nella sede provinciale, ma una dichiarazione sulle armi fa rumore sulle agenzie

E’ un momento di popolarità per Maurilio Canton, il neo segretario leghista di Varese che, questa mattina, ha ricevuto la visita nella sede provinciale di Umberto Bossi. Il leader del Carroccio si è trattenuto quasi un’ora. Si è parlato del partito ma nulla è trapelato sulla vera natura del colloquio. Al termine Bossi è uscito senza parlare con i giornalisti (foto). Canton è invece sceso in strada e ha chiacchierato con i cronisti

C’è grande curiosità per capire chi sia il nuovo segretario, che si è presentato come un “pasdaran” del bossismo più duro e puro. Con i giornalisti è molto disponibile, e nonostante le tante domande sulla contestazione che lo riguarda si dimostra sempre un buon incassatore.

I suoi colleghi di partito vogliono sapere se farà scattare delle punizioni contro la base che, per la prima volta, ha apertamente contestato le scelte del capo. Ma lui rassicura e afferma che non ci sono purghe in vista. «Non ci sarà nessuna espulsione – ha spiegato – non c’è una volontà di punire, ma solo di lavorare per rispettare l’articolo uno del nostro statuto, e cioè l’indipendenza della Padania». Il dissenso democratico però viene ancora una volta negato: «La Lega non è spaccata – insiste Canton – c’è stato un certo dibattito, ma la spaccatura è solo nella testa di qualche capetto». I giornalisti riferiscono a Canton le proteste dei sindaci e il malumore della base eppure lui è granitico: «La Lega è fatta solo da militanti che seguono Bossi, tutte queste cose che state dicendo sono state molto enfatizzate» è il senso delle sue dichiarazioni. E la circolare contro Terra Insubre? "Ho solo ribadito decisioni che vengono da molto più in alto di me"

Quanto all’incontro con il capo supremo, Maurilio Canton dice che Bossi lo ha incoraggiato: «Abbiamo fatto quattro chiacchiere, abbiamo parlato del movimento e della segreteria. Del resto questa è casa sua ed è venuto a vedere se gliela abbiamo tenuta bene in questi anni».

Il nuovo segretario ha inoltre guadagnato la ribalta, in mattinata,  con una dichiarazione a Radio 24 ripresa dalle agenzie di stampa. «Per Bossi ci sono milioni di persone con le armi pronte a lottare per la Padania? Io sono uno di quelli». Gli ha risposto Emanuele Fiano, deputato del Pd: «Chi parla di armi nella politica, anche per scherzare, non fa ridere, ma usa in maniera incosciente parole eversive e pericolose».

Sul territorio, arriva una precisazione: la segreteria non sta commissariando i rivali. Il segretario di circoscrizione Stefano Cavallin spiega in un comunicato che si tratta di un passo conseguente alle dimissioni del segretario di sezione. La discussione nel partito è però fuori linea. Ieri su Radio Padania era vietato parlare del congresso di Varese, e
nel giornale del movimento compare solo a pagina 11 con un trafiletto dal titolo: Canton segretario, tutto bene.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2011
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