Il cardinale Scola: “Ritroviamo il senso del noi”

Nella basilica di San Vittore la guida della diocesi milanese Angelo Scola pronuncia la sua omelia. Ai fedeli varesini: “Mi affido al vostro abbraccio che sento fraterno”

angelo scolaSono tanti i battezzati ad essere smemorati della fede cristiana. Per questo il messaggio che la guida della diocesi di Milano, il cardinale Angelo Scola, lancia alla “operosa città di Varese” nel suo secondo incontro con le zone pastorali lombarde, non può che essere di riappropriarsi della fede. In che modo? Dalla sua il cardinale cita un esempio che non lascia molti dubbi: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”.
È una frase di Gesù, raccolta dal Vangelo di Luca che il Cardinale sceglie per sostenere la sua omelia nella basilica di San Vittore, che un quarto d’ora prima dell’inizio della cerimonia non ha più neppure un posto a sedere. Autorità in prima fila. Cascata di flash che illuminano sempre il volto di Scola, dalla breve processione iniziale, fino agli ultimi passi che lasciano una piazza festosa e plaudente, neppure due ore dopo.
La predica, preceduta dalla funzione religiosa introdotta da Monsignor Luigi Stucchi parte proprio da Varese, che l’alto prelato definisce come una «terra di grande tradizione cristiana, dove è entrata, come in tutte le società, la necessità di una visione plurale».
E «anche a Varese, una città con una peculiarità creativa che ha saputo portare al di fuori della provincia una forte novità civile, sociale, politica e un peso culturale centrale nel Paese – anche a Varese l’azione eucaristica esca da questo tempio oggi tanto frequentato, ed entri nelle nostre famiglie, entri nelle relazioni tra sposo e sposa, nell’educazione dei nostri figli. Si manifesti – ha continuato Scola nell’omelìa – nella magnanimità nell’accogliere chi viene da noi».
Un appello particolarmente rivolto ai giovani. «Le nuove generazioni – ha continuato il Cardinale – sono provate dalla precarietà, dai problemi legati all’occupazione, dalla perdita del lavoro. Ebbene queste generazioni, che hanno di fronte il futuro, ritrovino il senso del “noi”». «La società civile italiana – ha concluso Scola di fronte alla basilica gremita – forse la più ricca d’Europa va ascoltata: vanno ascoltate le migliaia di associazioni che la compongono; è opportuno ascoltare il loro messaggio, non comandarle».
Una missione difficile, quella della guida di una diocesi così grande e importante come quella milanese, che Scola ha salutato grazie all’incoraggiamento di una massiccia presenza di fedeli: «Mi affido al vostro abbraccio che sento fraterno» ha detto, quasi commosso, al termine della predica.

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Basilica gremita per il Cardinale 4 di 15
Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Ottobre 2011
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