Il centro di sclerosi multipla nel gotha scientifico internazionale

I risultati di una ricerca condotta su 35 pazienti in età pediatrica è stata discussa ad Amsterdam nell'ambito di un convegno tra esperti dell'Europa e del Nord e Sud America

Il Centro Sclerosi Multipla dell’ospedale di Gallarate ha presentato al convegno internazionale sulla sclerosi multipla, svoltosi ad Amsterdam, uno studio sul trattamento della malattia in età pediatrica. Lo studio è frutto di una collaborazione tra quindici centri italiani.

La casistica gallaratese è significativa: trentacinque i soggetti trattati con un farmaco innovativo, il Natalizumab. Rappresenta il data base pediatrico più numeroso al mondo e gli studi pubblicati hanno portato le autorità regolatorie a modificare i requisiti di somministrazione. I risultati sono sorprendenti in quanto in quasi tutti i soggetti si è osservata una totale soppressione di attività di malattia. Per queste motivazioni Ralf Gold, presidente del convegno, ha incluso nella lettura di chiusura della convention scientifica lo studio multicentrico del Sant’Antonio Abate, considerandolo tra gli studi terapeutici più innovativi.

Al convegno di Amsterdam, partecipano i maggiori esperti di Sclerosi Multipla dell’Europa, del Nord e Sud America. Il Centro dell’ospedale di Gallarate continua a rimanere una struttura di riferimento nella diagnosi, ricerca e cura della sclerosi multipla.
Angelo Ghezzi, direttore dell’unità operativa di Recupero neurologico-sclerosi multipla dell’ospedale di Gallarate, e la sua èquipe partecipano ad oltre 20 studi clinici. Gli studi sono stati pubblicati sulle riviste Lancet, Neurology, New England Journal of Medicine e altre ancora.

Al reparto di Recupero neurologico-sclerosi multipla gallaratese, dotato di dodici posti letto, si affianca l’ambulatorio di terapie immunomodulanti dedicato al monitoraggio clinico e all’offerta di diverse opzioni terapeutiche. Sono circa un migliaio i malati seguiti.

Negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi farmaci, molto più efficaci di quelli utilizzati nel passato, che hanno cambiato la prospettiva di cura dei malati e, nel contempo, i modelli organizzativi. La possibilità di incidere positivamente sull’evoluzione della malattia, grazie a questi nuovi farmaci (che riducono considerevolmente il rischio di ricaduta e la progressione di malattia), ha spinto la ricerca scientifica a tentare strade terapeutiche innovative. Le cause della patologia rimangono oscure, ma grazie ai progressi dell’immunologia e della neuroimmagine, la conoscenza della malattia è molto aumentata.

Il Centro gallaratese, poi, si giova del contributo dell’associazione Amici Centro studi sclerosi multipla sia per il sostegno alla ricerca sia per l’accoglienza e l’accompagnamento della persona malata e dei famigliari.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2011
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