Il ministero chiede integrazioni per il progetto di espansione dell’aeroporto
Tutti gli scali prevedono di espandersi, ma vanno affrontate questioni che tengano conto delle singole opere e della situazione complessiva
Occorre un ulteriore materiale per il Master Plan di Malpensa, il progetto che disegna l’espansione dello scalo aeroportuale, compresa la terza pista e il polo logistico: la Commissione Nazionale di Valutazione d’Impatto Ambientale ha infatti richiesto un approfondimento complessivo. La Commissione con sede a Roma ritiene infatti «necessario che sia fornito dalle Società proponenti un quadro programmatico coerente che espliciti il raccordo tra tra le opere prospettate e il quadro nazionale»: non è solo Malpensa ad aver presentato progetti di espansione, ma ci sono anche altri scali, tra cui (oltre a Cagliari) anche Torino Caselle e Bologna Borgo Panigale. Che è come dire che si prospetta una crescita del sistema aeroportuale, che ognuno prevede una crescita (a Malpensa fino a 32 milioni di passeggeri), ma non si danno indicazioni sufficienti sul quadro complessivo, che fa i conti anche con il fatto che la zona della pianura padana è servita da una decina di aeroporti (con livelli di traffico molto diversi). In generale la criticità rilevata dalla Commissione è relativa alla documentazione tecnica presentata, che – per procedere alla valutazione d’impatto ambientale – deve rispondere ai «contenuti minimi» indicati dalla normativa specifica.
Altro aspetto rilevato dalla commissione è il fatto che le opere previste sono molteplici e previste su un arco temporale di anni e che per questo debbano essere sottoposte a Valutazione d’Impatto Ambientale singolarmente. Ad esempio a Malpensa le opere previste comprendono la terza pista e il polo logistico (con allargamento del sedime recintato dell’aeroporto), ma anche nuovi terminal, il prolungamento della ferrovia verso il T2, l’adeguamento delle strutture tecniche di pista. Il tutto è comunque da inserire in una valutazione ampia dell’intero sistema: la commissione non ferma del tutto l’iter di VIA del Master Plan, anche se la richiesta di un quadro ampio sembra dar ragione, indirettamente, a chi – ambientalisti, sindaci, alcuni analisti – ha sostenuto la necessità di una Valutazione Ambientale Strategica, che prenda in considerazione non solo le singole opere ma anche l’equilibrio complessivo (la richiesta era comune a molte delle voci del territorio che hanno presentato osservazioni).
Di necessità di una VAS parla invece esplicitamente il senatore del Pd Roberto Della Seta, capogruppo in commissione ambiente, che ha dato per primo la notizia: «La Commissione ministeriale che valuta la compatibilità ambientale dei grandi progetti infrastrutturali ha comunicato alla Sea che il progetto di ampliamento dell’aeroporto milanese è ‘irricevibile’, perché contiene indicazioni che vanno al di là di una singola opera e attengono piuttosto a una trasformazione territoriale complessiva e perché, dunque, l’intervento va sottoposto a una Valutazione ambientale strategica che ne attesti l’utilità generale». La necessità del nuovo procedimento è ancora da verificare, ma di certo l’attuale progetto di espansione dovrà essere integrato.
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