La Lega dei miracoli
Di Pier Fausto Vedani
Dal 1942 al 1963 ho abitato a Como, dove ho iniziato la mia avventura giornalistica e quindi ho avuto modo di seguire la vicenda di due intellettuali protagonisti del mondo dell’informazione e del pensiero politico: don Giuseppe Brusadelli, direttore del quotidiano cattolico L’Ordine e Gianfranco Miglio docente e preside alla facoltà di scienze politiche dell’Università Cattolica.
Chiamato familiarmente don Peppino e dai suoi giornalisti “il bonzo” per via del cranio che teneva pelato con cura quasi maniacale, don Brusadelli al suo team e a tutti i giornalisti lariani ha innanzitutto insegnato quanto si debba essere coraggiosi nella nostra professione, poi in politica fu per quei tempi innovatore; prevedendo infatti stagioni italiane di governi traballanti si battè tenacemente per una repubblica presidenziale sul modello di quella francese.
Gianfranco Miglio auspicava un percorso istituzionale teso a dare al Paese una costituzione federale: il suo pensiero fu al centro di studi e dibattiti, in eredità abbiamo suoi scritti di rara modernità.
L’ambito degli studi e d’azione dei due “rivoluzionari” comaschi era ben diverso, don Peppino segnò trent’anni di storia della democrazia lariana, il professor Miglio fu un riferimento per gli studiosi italiani e anche stranieri delle dottrine politiche e fece sua la grande ribalta nazionale quando Bossi lo scoprì maestro di federalismo e di cultura politica. Miglio lavorò sodo per la Lega, ma la sua personalità venne considerata troppo ingombrante ragione per cui egli non ebbe il premio che forse si aspettava: un posto nel governo. Ci fu rottura traumatica, Bossi definì il celebre “prof” “una scorreggia nello spazio”. Passarono gli anni, il tradizionale vuoto culturale leghista non fu mai riempito, poi qualcuno del Carroccio o perché ignorava la vicenda o perché contava sulla poca memoria del suo popolo riscoprì Gianfranco Miglio e, contrabbandalo oggi e contrabbandalo domani, il grande docente federalista si è ritrovato padre amato del Legapensiero senza incorrere nelle ire del padrun. Che oggi accetta senza battere ciglio l’intestazione di vie, piazze e scuole al grande della cultura politica ingenerosamente e scioccamente da lui disprezzato.
Ma così è fatta la Lega delle giravolte e dei miracoli se trasforma il gas intestinale di ieri nel raffinato Armani pour homme di oggi.
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