La Yamamay va avanti alla ceca
Havelkova e Havlickova superstar, Busto stende Parma con un periodico 25-21 e resta in vetta alla classifica a punteggio pieno. Finora nessun set perso per la formazione di Parisi
La scena madre della partita tra Busto Arsizio e Parma arriva sul 23-20 del terzo set, quando Helena Havelkova, dopo aver messo a segno due attacchi consecutivi, quasi si schianta sui cartelloni pubblicitari per tentare di recuperare un pallone impossibile. Il capitano biancorosso è in piena trance agonistica e la sua prestazione, accanto a quella della connazionale Havlickova, a tratti lascia senza parole: basti dire che nell’ultimo parziale le due nazionali della Repubblica Ceca hanno messo a segno ben 15 punti sui 25 totali della squadra! Con cifre come queste, anche la strategia avversaria di battere su Marcon per tagliarla fuori dall’attacco va a farsi benedire. Ma non è solo questo a far felice la squadra biancorossa, che resta in testa alla classifica a pieni punti e senza set persi: il fatto è che la Yamamay, anche nei (rari) momenti difficili, lascia trasparire un clima di sicurezza e tranquillità davvero inedito su questi schermi. Vero, dall’altra parte Parma è ancora un cantiere aperto e in attacco l’ottima prova di Grothues fa da contraltare a quelle deficitarie di Bacchi e Moreno Pino; Busto però, dal canto suo, fa la voce grossa anche in difesa e finché i ritmi di gioco sono questi, c’è davvero da divertirsi.
LA PARTITA – L’incontro si apre con un omaggio floreale per l’attesissima ex Barbara Campanari, accolta da applausi e cori. Nessuna sorpresa nelle formazioni titolari da entrambe le parti: Parisi si affida ancora alla coppia Bauer-Dall’Ora al centro. La Yamamay forza subito il servizio, mirando su Bacchi, e si porta avanti 5-2; Parma prova a rientrare con il muro di Kovalenko, ma Havelkova colpisce due volte di fila per il 10-7. Marcon e Leonardi fanno la differenza in difesa, Havlickova allunga e al secondo time out tecnico è 16-12. Sul 18-13 Radogna corre ai ripari chiamando time out e, in effetti, Parma infila quattro punti consecutivi (un ace di Grothues); Havlickova però spezza la serie e dà il la a un controbreak biancorosso per il 22-17. Marcon si procura 4 set point, al secondo tentativo Bauer chiude un set sempre condotto dalle bustocche.
L’opposto ceco della Yamamay è ancora protagonista in avvio di secondo set: tre punti per il 6-4. Un muro di Dall’Ora su Bacchi vale l’8-5. Parma sale di tono in difesa e ritrova Moreno Pino, assente ingiustificata in avvio: è proprio lei a firmare con due punti consecutivi il 10-10. Si procede in equilibrio fino al 14-14, poi due attacchi di Havelkova e un servizio vincente di Caracuta spostano nuovamente la bilancia dalla parte di Busto; Marcon sigla il più 4 (21-17), ma Grothues non si arrende e si conferma la più in palla delle sue mettendo a segno il 22-20. È però l’ultimo sussulto di Parma: Havelkova e un errore di Kovalenko chiudono ogni discorso e portano le bustocche sul 2-0.
La Yamamay pasticciano un po’ in avvio di terzo set: tre errori, tra attacco e difesa, ed è 2-4. Havlickova fatica in questa fase, Parma ne approfitta per portarsi sul 5-8 con Bacchi; sul 6-10 Parisi prova a invertire la tendenza chiamando time out. A suonare la carica è proprio il duo della Repubblica Ceca: 3 punti a testa e la rimonta è completata (12-12). Sempre la scatenata Helena firma il sorpasso sul 15-14, e dopo il time out tecnico Aneta prova a scavare il solco (18-16). Parma resiste con la solita Grothues, ma Havelkova è davvero implacabile e realizza altri due punti per il 23-20; è il preludio a un finale tutto biancorosso, con il muro di Dall’Ora su Bacchi che vale il 25-21.
LE INTERVISTE – In conferenza stampa Carlo Parisi ha validi motivi per essere soddisfatto: “Parma è una squadra in fase di evoluzione ma comunque da prendere con le molle, non era assolutamente una partita facile e aver vinto 3-0 è importante. Stiamo crescendo, c’è una buona sintonia tra Caracuta e Havlickova, ma un plauso particolare va a Dall’Ora che, anche se viene chiamata in causa raramente, riesce a restare concentrata sulla partita fino all’ultimo”. Qualcosa da rivedere però c’è: “Non abbiamo lavorato a muro come avremmo dovuto e abbiamo fatto fatica a fermare Grothues. In compenso, ci siamo rifatti in difesa e il terzo set ce lo siamo davvero guadagnato, senza grossi regali da parte loro”. Sorride anche Valeria Caracuta, che oggi si trovava di fronte il suo “guru” Radogna: “Ho cercato in tutti i modi di inventarmi qualcosa che lui non avesse già visto e forse ce l’ho fatta… Nel terzo set è calata un po’ l’attenzione, ma come a Conegliano siamo state brave a dimostrare la nostra capacità di recuperare quando andiamo sotto”. E proprio Donato Radogna svela qualche segreto della sua tattica: “Ho scelto di battere su Marcon perché speravo che andasse in difficoltà e il coach fosse costretto a sostituirla. Non è andata bene, si vede che Carlo ha lavorato dal punto di vista psicologico… Per il resto abbiamo pagato le basse percentuali in attacco e la cattiva gestione del muro”. Ludovica Dalia trova un’altra chiave di lettura: “Dovevamo forzare la battuta, ma abbiamo sbagliato davvero troppo. Nel terzo set siamo state un po’ più aggressive, ci è mancata però la lucidità nel finale”.
Yamamay Busto Arsizio-Cariparma SiGrade Parma 3-0 (25-21, 25-21, 25-21)
Busto A.: Prandi ne, Havlickova 20, Dall’Ora 6, Leonardi (L), Marcon 7, Bauer 9, Meijners, Lotti, Caracuta, Havelkova 16, Pisani, Bisconti ne. All. Parisi.
Parma: Bacchi 8, Kovalenko 8, Dalia 2, Grothues 15, Conti 1, Gibertini (L) ne, Campanari 3, Roani ne, Moreno Pino 9, Poma (L), Brusegan ne, Galeotti. All. Radogna.
Arbitri: Marco Cerquoni e Fabio Gini.
Note: Spettatori 3236. Busto: battute vincenti 0, battute sbagliate 8, attacco 44%, ricezione 78%-50%, muri 6, errori 17. Parma: battute vincenti 1, battute sbagliate 6, attacco 34%, ricezione 79%-44%, muri 7, errori 17.
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