Luca Rossi si dimette da presidente del Parco Alto Milanese
Dopo 5 anni lascia l'incarico lasciando un parco restituito ai cittadini dei tre comuni consorziati di Busto, Castellanza e Legnano
Luca Rossi si dimette da presidente del Parco Alto Milanese dopo 5 anni. La sua nomina, infatti, risale al dicembre del 2006 e in questi anni il parco, posizionato sul territorio di tre comuni (Castellanza, Busto Arsizio e Legnano), è cambiato tanto. «In questi giorni mi accingo a terminare il mandato di Presidente del Parco Alto Milanese. Desidero manifestare ai sindaci dei Comuni soci del Parco il mio personale ringraziamento per la fiducia accordatami e per l’interessante opportunità che mi avete offerto» – scrive nella lettera di dimissioni il presidente uscente.
Rossi consegna ai comuni consorziati un parco tornato ad essere un punto di riferimento per chi vuole fare sport, per gli anziani, per i bambini e per i tanti che hanno frequentato la baitina in queste estati ma non dimentica che c’è ancora molto da fare: «Nell’espletamento del mio mandato ho avuto modo di apprezzare la lungimirante iniziativa che, oltre 20 anni fa, ha portato all’istituzione di questa preziosa risorsa per le Nostre aree cittadine. Il crescente afflusso di utenti e di iniziative, cui ho assistito negli ultimi anni, certifica l’apprezzamento dei cittadini ed il crescente legame con il polmone verde che unisce tra importanti città come le nostre – continua Rossi – Sulla scorta dell’esperienza amministrativa che ho potuto fare, desidero, lasciare alcuni spunti di riflessione per un futuro ordinamento del parco stesso. In estrema sintesi, proporrei di valutare l’idea di costituire il prossimo consiglio di amministrazione con membri dei consigli comunali dei comuni consorziati. Ogni consiglio, infatti, dispone di almeno una commissione che si occupi del consorzio (ambiente e territorio o affari generali, ad esempio). I presidenti di queste commissioni, o loro delegati, potrebbero egregiamente assolvere i compiti del CdA, nominando, a rotazione tra i comuni il presidente del consiglio, rendendo ancora più stretto il legame tra l’ente parco ed il Comune, perché non si creino i cortocircuiti inevitabili tra organi disgiunti».
Rossi propone anche una nuova soluzione per il ruolo di direttore generale: «In modo analogo, anche la figura del direttore generale potrebbe essere sostituita, sempre con il metodo della rotazione, da un dirigente di un comune consorziato. In questo caso, oltre ad un più efficace controllo tecnico ed alla possibilità di integrare l’amministrazione del Parco nel controllo di gestione interno dei comuni, se ne guadagnerebbe un discreto risparmio economico, riducendo le spese di personale.(Tale riduzione permetterebbe di inserire una persona part-time di indubbie capacità agrarie/amministrative valorizzando l’organico già esistente)».
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