“Paradiso” e “Morcote”, la rimozione dei relitti si fa complessa

Le difficoltà per riportare in secca le due barche affondate nel 1979 sono maggiori del previsto: pesano troppo, a causa del fango depositato all'interno delle strutture

“Paradiso” e “Morcote” sono ancora lì. Le due barche affondate nel 1979 davanti a Cantine, lido di Porto Ceresio molto frequentato da numerosi appassionati del lago di Lugano, sono state riportate a galla, ma la loro rimozione comporta più difficoltà del previsto. Le operazioni avrebbero dovuto terminare sabato scorso (8 ottobre): un problema però ha indotto la società di Gallarate che si sta occupando dei lavori insieme ai sommozzatori di Genova a desistere e rinviare i tentativi. Ad oggi però non si è ancora riusciti a spostare le due imbarcazioni, rese troppo pesanti dal fango depositato all’interno delle strutture. Nemmeno la gigantesca gru con una capacità di sollevamento di 80 tonnellate ha potuto nulla, anzi: sabato si è sfiorato il peggio, quando le grosse funi d’acciaio si sono staccate di colpo, dando frustate tremende nel raggio di decine di metri e facendo crollare la barca “Paradiso” in acqua con un tonfo fragoroso. Le barche rimangono per ora a ridosso del pontile, tenute a galla da un grosso argano: non possono essere portate in secca perché la gru va in blocco a causa del troppo peso e perché i margini di manovra sono limitati dalla presenza di altre imbarcazioni all’interno del piccolo lido. I soldi per l’operazione di rimozione e “pulizia” del lago di Lugano nel tratto di Porto Ceresio ce li ha messi Regione Lombardia, che ha stanziato 112mila euro, mentre il Comune contribuisce con circa 10mila euro. C’è da capire se il ritardo provocherà maggiori costi o se lo stanziamento iniziale sarà sufficiente a coprire il conto finale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Ottobre 2011
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