Parcheggi a pagamento da fine settimana
Slitta sino al week end la sosta a pagamento in 300 parcheggi nel centro cittadino. L'amministrazione sulle tracce di chi ha "sequestrato" i parcometri
Contrordine: per l’avvento dei parcheggi a pagamento bisognerà attendere il fine settimana. Oggi, secondo le intenzione dell’amministrazione gaviratese, avrebbe dovuto entrare in vigore il parcometro nelle principali piazze e vie del comune. I lavori, però, non sono ancora stati ultimati: manca la segnaletica verticale e i parcometri devono ancora essere installati in alcune zone.
Tutto rinviato, dunque, ma non sospeso nonostante le molte proteste arrivate e persino il raid notturno che ha “sequestrato”i parcometri. L’amministrazione gaviratese non ha gradito l’azione dimostrativa ed è intenzionata a fare denuncia contro gli autori del gesto.
Per non farsi cogliere in fallo, però, molti automobilisti hanno preferito disertare la piazza dell’Unes e le vie limitrofe. Le infrazioni scatteranno quando la segnaletica verticale sarà ben chiara, indicando la sosta a pagamento: fino a quel momento, non bisogna farsi ingannare dal blu.
Intanto, sui parcheggi a pagamento si registra una nuova presa di posizione del rappresentante della Destra Nello Riga: «Attenti amministratori, a furia di tirare la corda, prima o poi si spezza – afferma in un comunicato – E’ un atto vergognoso che, come sempre, va a colpire le tasche dei cittadini. Trecento nuovi posteggi a pagamento sono una “pugnalata” agli abitanti di Gavirate ed al commercio del nostro paese, già in crisi per la situazione economica italiana. Questa giunta di centro liberale, PDL-LEGA NORD,ha fallito ed ha perso ogni credibilità nei confronti del popolo. I posteggi dell’Unes, piazza Mercato, Via IV Novermbre, Viale Ticino ed i posteggi di Via al Lido sono punti nevralgici per il commercio ed il turismo. Hanno deciso di far fallire tutti gli esercizi commerciali? Al posto di buttare soldi in pontili inutili, cercate di destinarli per i problemi reali. Se
davvero i soldi non ci sono, rinunciate al vostro compenso e diminuite le spese di gestione del comune al posto che salassare continuamente la gente. State attenti, perché a furia di tirare la corda, prima o poi si spezza».
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