Terza pista, in brughiera arrivano “grillini”

Il comitato Viva Via Gaggio ha incontrato Mattia Calise, il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Milano. Che a nome dei grillini dice: "Chiederemo un'audizione del Comitato a Milano"

I "grillini" milanesi arrivano in Via Gaggio e sono pronti a portare a Palazzo Marino le ragioni di chi, nella zona della brughiera, lotta contro la terza pista di Malpensa: «Chiederemo un’audizione del comitato Viva Via Gaggio davanti alle commissioni partecipate e urbanistica del Comune» ha detto Mattia Calise, il giovanissimo consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. Calise, vent’anni, studente di Scienze Politiche, insieme ad altri "grillini", ha incontrato sabato mattina gli attivisti di Viva Via Gaggio, sotto il portico della sede del Parco del Ticino di Tornavento. «La nostra ottica sulle opere pubbliche – ha spiegato Calise, – è che si debba "ripensarle nel 2011", vale a dire sulla base dei dati di oggi: come in Val di Susa la Tav non ha senso se analizzata con i dati di oggi, allo stesso modo qui a Malpensa vediamo i passeggeri in continuo calo». Un calo forte dal 2007, ma che in prospettiva – secondo Viva Via Gaggio – diventerà più consistente, per il ridimensionamento dell’attività di Lufthansa, per il trasferimento di Air France a Linate. Mentre la terza pista è giustificata con numeri ormai molto datati.

Walter Girardi e Roberto Vielmi, per il comitato, hanno presentato alla delegazione del Movimento 5 Stelle l’analisi fatta sul progetto e consegnato la documentazione, quella sull’impatto ambientale e quella economica-industriale a cui si è dedicato nei mesi scorsi Jimmy Pasin. E soprattutto Viva Via Gaggio – da sempre apartitica e anzi spesso "provocatoria" nel dialogo con tutta la politica – ha cercato nel Movimento 5 Stelle un interlocutore a Milano, dopo aver tentato di dialogare prima con Letizia Moratti e poi con Giuliano Pisapia. Calise: «Come Comune possiamo fare sentire la nostra voce in Sea. Il problema – ammette Calise – sarà la volontà politica», di riuscire cioè a muovere l’asse di governo della città verso le ragioni dei no-terza pista. Il consigliere "grillino" ha ricordato le «tante battaglie del Movimento 5 Stelle sono contro il consumo di territorio, come per Expo, come per la Val di Susa, come per il Dal Molin a Vicenza»: ma Calise si è detto anche «perplesso» perché se di solito il consumo di territorio ha come contropartita gli oneri di urbanizzazione (cioè soldi da spendere), «in questo caso non ci sono neppure gli oneri e l’operazione è ancora più arrogante» (nella foto, l’area del Gaggio, 330 ettari che sarebbero fagocitati dall’aeroporto). E se Viva Via Gaggio spiega l’operazione – anche – come trasferimento di attività economiche nel polo logistico della "zona franca di Malpensa" (dove non si pagano oneri), si ragiona anche sul valore che l’acquisizione di 330 ettari avrà per il patrimonio di SEA, in vista della quotazione in borsa che porterebbe al Comune di Milano 110 milioni di dividendo straordinario, preziosissimi in questa fase di strette di bilancio. Come si farebbe senza quei soldi? Calise dice che «è sbagliato far funzionare un bilancio con entrate straordinarie» e chiede di procedere con riorganizzazioni dei servizi e risparmi «su appalti ed esternalizzazioni».

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Pubblicato il 08 Ottobre 2011
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