Una mostra e uno spettacolo per ricordare gli anni della peste

Un mese di rievocazioni dell'epidemia che colpì la città nel 1630, descritta in uno storico manoscritto di Giovanni Battista Lupi. In esposizione anche documenti inediti tratti dall'archivio di San Giovanni

Nel 1630 Busto Arsizio fu uno dei comuni più flagellati dalla terribile epidemia di peste che colpì tutto il Nord Italia, ma soprattutto fu l’unico a lasciarne una testimonianza ai posteri: il manoscritto del canonico Giovanni Battista Lupi, oggi conservato alla Biblioteca Reale di Copenaghen, è infatti l’unica opera contemporanea a descrivere lo svolgersi degli avvenimenti. Partendo da questo preziosissimo documento, ripubblicato nel 1990 a cura di Franco Bertolli e Umberto Colombo, il Club Boschessa ha organizzato la rievocazione dei giorni dell’epidemia, con la collaborazione di Comune di Busto Arsizio, Provincia di Varese, Fondazione Comunitaria del Varesotto, Biblioteca Capitolare, Parrocchie di San Giovanni e San Michele, Liceo Daniele Crespi, Liceo Paolo Candiani, istituto Olga Fiorini, e inoltre della compagnia teatrale Fabbrica dei Sogni, dell’associazione musicale Rossini, della Classe "Ul Cuarantacenchi" e di numerosissimi volontari.

Tra gli eventi organizzati in questa occasione c’è anche una rievocazione storica in costume, diretta dalla regista Mimma Basile della Fabbrica dei Sogni, che andrà in scena domeica 9 ottobre alle 14.30 nel parco di via Ugo Foscolo, dove all’epoca della pestilenza sorgeva il Lazzaretto. I testi dello spettacolo (che in caso di maltempo sarà spostato al 16 ottobre) sono tratti dal manoscritto di Giovanni Battista Lupi, mentre i costumi sono stati realizzati dal laboratorio sartoriale dell’istituto Olga Fiorini sulla base di due dipinti anonimi del Seicento, custoditi nel Museo di Arte Sacra della Parrocchia di San Michele, che rappresentano una via del borgo (probabilmente l’attuale via Matteotti) e il Lazzaretto. Alle ricerche storiche hanno collaborato gli studenti della classe III A del liceo classico "Daniele Crespi", coordinati dalla professoressa Giuliana Zanello, mentre le musiche originali sono state curate dall’associazione musicale "G.Rossini".

Ma non finisce qui: in calendario, dal 14 al 30 ottobre, c’è anche l’esposizione "La peste del 1630 a Busto Arsizio" al Museo del Tessile. In mostra (mar-ven 15-19, sab 16-19, dom 10-12 e 16-19) ci saranno i pannelli di approfondimento sul tema realizzati dagli studenti del liceo Crespi, i bozzetti delle scenografie per lo spettacolo (a cura degli alunni del Liceo Artistico) e i costumi creati dall’istituto Olga Fiorini. Alla Biblioteca Capitolare, invece, è in programma un’altra mostra di documenti e libri sulla peste: tra i reperti esposti (mar-ven 15-19, sab-dom 16-19) anche 17 lettere inedite sul tema tratte dall’archivio storico di San Giovanni, decifrate e trascritte dagli studenti del liceo Candiani. Infine mercoledì 26 ottobre alle 21, presso l’aula magna del liceo Crespi in via Carducci, si terrà la conferenza "La peste del 1630" a cura degli studenti della scuola.
Il presidente del Club Boschessa, Giorgio Guarniero, spiega così il significato dell’iniziativa: "Intendiamo veicolare un messaggio di grande rilevanza socio-culturale: quando le autorità religiose, civili, sanitarie e le associazioni di volontariato agiscono in sinergia per il bene comune, ciascuna secondo le proprie specifiche competenze, si possono affrontare le situazioni più ostiche e superare gli ostacoli più difficili".

Storia della peste a Busto Arsizio

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Pubblicato il 04 Ottobre 2011
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