Vizzini sull’omicidio dell’avvocato Mirabile: “Assoldai io il killer”

Il penalista fu ucciso in pieno centro a Gallarate nel maggio del 1989. L'ex-capo della mafia bustocca sta collaborando con gli inquirenti e sta aprendo nuovi scenari su un omicidio rimasto senza colpevoli

Nuova luce sul caso dell’assassinio dell’avvocato Antonio Mirabile, freddato nel centro di Gallarate il 17 maggio del 1989 all’età di 41 anni. Ad oggi non si conoscevano ancora i nomi del killer e del mandante ma le parole del pentito Rosario Vizzini, anche lui prima accusato e poi assolto in Cassazione dall’accusa di concorso in omicidio, hanno permesso di riaprire nuovi scenari a partire da chi procurò il killer per eseguire la condanna a morte delle cosche: “Il killer lo procurai io” – dice l’ex-capo della mafia bustocca arrestato a febbraio di quest’anno nell’ambito dell’operazione Fire Off. Vizzini è anche consapevole del fatto che non potrà essere riprocessato in quanto c’è già una sentenza della Cassazione che lo scagiona. Vizzini, però, avrebbe fatto anche altri nomi, a partire da quello del mandante vero, qualcuno che sta molto in alto nella scala gerarchica dei Rinzivillo. Anche il nome del killer sarebbe noto agli inquirenti che, ora, stanno vagliando le dichiarazioni del collaboratore.

Sul movente sembra essere riconfermata l’ipotesi di una troppo brillante difesa in tribunale di esponenti del clan rivale ai Rinzivillo. Poco prima di morire, infatti, aveva difeso l’intero clan di siciliani a un processo per droga. Ma la sentenza trattò peggio loro di un altro cliente di Mirabile, Salvatore Fiorito, ex alleato poi diventato rivale dei gelesi. Questa ipotesi, avanzata negli anni scorsi dai fratelli pentiti Salvatore e Giuseppe Trubia, sembra essere ancora quella più credibile.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Ottobre 2011
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