Salvi il Falò di Sant’Antonio e la Gioeùbia

Una delibera regionale metteva a rischio i falò nelle sagre. Ora saranno nuovamente possibili previa autorizzazione del sindaco

Falò e fuochi tradizionali "salvi" in tutta la Lombardia. A deciderlo la giunta regionale che ha modifica una delibera di luglio che rischiava invece di metterli a rischio. Il caso è "scoppiato" qualche settimana fa quando il Partito democratico in Regione ha messo in evidenza che a causa di una interpretazione rigida della DGR Lombarda dell’11 luglio 2008 n.7635 sull’inquinamento da combustione di biomasse legnose, erano a rischio le accensioni dei falò durante le tradizionali feste. In forse, quindi, c’erano due delle più famose tradizioni della nostra provincia: Falò di Sant’Antonio a Varese e la Gioeùbia a Busto Arsizio.
Oggi, giovedì, la giunta regionale ha invece deciso di modificare il testo della delibera per salvare falò e fuochi paesani. Così il nuovo testo della delibera: "Potranno comunque essere consentiti, previa autorizzazione del Sindaco competente, falò e fuochi in occasione di feste, sagre di paese o comunque di eventi attinenti ai rituali calendariali della tradizione popolare culturale della Lombardia. L’autorizzazione deve comunque assicurare il rispetto delle norme vigenti e prevedere eventuali prescrizioni a garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente".
Questa rappresenta l’unica eccezione al divieto di combustione all’aperto che rimane in vigore. Infatti, bruciare la legna, se ciò non avviene con apparecchiature tecnologicamente adeguate, comporta emissioni molto elevate di polveri sottili, che inquinano l’aria e sono nocive per la salute.


Soddisfatto l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia annuncia che «anche il popolare falò di Sant’Antonio, simbolo della Città Giardino è salvo e a Varese, come in tutte le altre città della Lombardia, sarà consentito di svolgere i tradizionali festeggiamenti in occasione delle feste locali. La scelta di regione Lombardia va nella direzione di preservare le iniziative di carattere comunitario, norme vigenti e prevedere eventuali prescrizioni a garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente».

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Esprime soddisfazione per la scelta Alessandro Alfieri, consigliere regionale del Pd: «Dopo che il falò di Cicognolo, in provincia di Cremona, era stato spento dalla norma antismog, abbiamo sollecitato la Giunta lombarda a ripensare a questo punto della normativa, discutendone anche in Commissione. Erano a rischio tutti i riti delle festività: Sant’Antonio a Varese, la più antica e amata dai varesini, Olgiate Olona, Mustonate e Viconago, ma anche i falò della Gioeùbia a Busto Arsizio e, solo per citarne alcuni, i tradizionali falò per le festività di San Biagio e per l’Epifania. Ora, al di là di quelle che sono state le interpretazioni date in questi ultimi giorni, c’è stata una vera e propria sollevazione popolare, sulla spinta anche delle associazioni locali che si occupano di questi riti, per la tutela delle iniziative della tradizione. La decisione di buon senso della Giunta dimostra che non era una questione di secondo piano. Ora toccherà ai sindaci vigilare che la nuova regola venga applicata con la dovuta correttezza».

«Sono molto contendo che la giunta abbia deliberato in favore dei falò e dei fuochi all’aperto – dice il consigliere regionale della Lega Nord Renzo Bossi -, è importante salvaguardare le tradizioni locali. Noi della Lega siamo sempre dalla parte del cittadino, insieme al consigliere Longoni avevamo segnalato più volte agli assessori di competenza che non è certo il falò di qualche festività a inquinare in maniera pesante le nostre città. Il problema delle polveri sottili che rendono l’aria delle nostre città irrespirabile è molto serio e ci vorranno delle precauzioni e delle regole ad hoc. Per questo era giusto intervenire, perdere le tradizioni significa perdere parte della nostra cultura. Soprattutto dopo che a Cremona a causa di una norma antismog era stato spento il falò di Cicognolo, erano a rischio tutti i falò della Lombardia». Secondo il consigliere Giangiacomo Longoni «la delibera specifica che l’autorizzazione necessaria deve assicurare il rispetto delle norme vigenti e prevedere eventuali prescrizioni a garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente. Questa rappresenta l’unica eccezione al divieto di combustione all’aperto che rimane in vigore».

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Pubblicato il 22 Dicembre 2011
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