Il fuoco ha detto: anno in altalena. E Monti finisce in graticola
E' la gioeubia 2012. Tema caldo: tasse e governo. Dopo il falò, in migliaia si sono riversati in piazza per polenta e bruscitti. La crisi non tocca il cuore dei bustocchi: record di fondi raccolti per la solidarietà
Se un tempo si bruciavano pupazzi dalle camicie rattoppate e dalle gonne voluminose, oggi con le giobie si bruciano i politici. «Brucia Monti, brucia» gridavano i bambini in prima fila davanti ai fantocci. E, in effetti, molte delle Giobie di quest’anno erano dedicate proprio a lui, il premier Monti.
La “Famiglia Bustocca” ha realizzato la sua opera ironizzando sulle lacrime e sangue che il governo ha chiesto a tutti i cittadini mentre sono i “Giovani Padani” ad essere stati i più critici sul governo. Un carretto con a bordo Monti e il ministro Fornero con un voluminoso carico di tasse e aumenti della benzina è trainato da un animale di cui rimangono solo le ossa. “Da sempre il nord tira il carretto, ora siamo ridotti all’osso” è scritto a caratteri cubitali per spiegare la composizione. Tuttavia il fuoco ha impiegato molto a consumare l’opera leghista e in molti hanno notato che l’effige del premier Monti è stata a lungo tempo “evitata” dalle fiamme. Anche il sindaco Farioli non ha potuto essere indifferente a questo ricorrente tema politico e, parafrasando il Manzoni, ha commentato: «questi monti non ci devono dividere…i bravi non vinceranno!».
Ma non c’è solo la politica nazionale tra i temi delle giobie di quest’anno. Per rimanere in ambito bustocco il gruppo de “ul 45” ha rievocato l’antica pista di atterraggio per aerei che, molto prima che Malpensa nascesse, sorgeva in città mentre i coscritti del ’47 hanno ironizzato sui lavori del teleriscaldamento di Agesp che stanno periodicamente sconvolgendo la viabilità cittadina.
Mentre il fuoco si mangiava gli ultimi scampoli dei fantocci in piazzale Einaudi, qualche metro più in là c’era chi si preparava a mangiare ben altro. In piazza San Giovanni, infatti, erano già centinaia le persone in coda per prendere un piatto di polenta e bruscitti. Era dalle prime ore del pomeriggio che una mezza dozzina di cuochi stava lavorando su mezza tonnellata di polenta e 400 chili di bruscitti che sono andate letteralmente a ruba.
In meno di un’ora qualche migliaio di persone ha sfilato davanti ai tavoli raccogliendo un piatto con polenta e bruscitti, vino e chiacchiere. Visibile soddisfazione da parte del sindaco e dell’assessore alla cultura che hanno distribuito loro stessi molti piatti. «Oggi non c’è stata scuola, organizzazione o asilo che non abbia bruciato i suoi pupazzi -ha commentato Farioli- e questo non può che renderci felice». Oltre alla festa, l’edizione 2012 della Giobia è stata anche all’insegna della solidarietà e i bustocchi non si sono tirati indietro.
«Non abbiamo mai raccolto così tanti fondi» ha dichiarato una sorridente volontaria della Croce Rossa precisando che «sono state oltre 500 le persone che hanno deciso di lasciarci un contributo per i nostri progetti».
E per chi si chiedesse come sarà questo 2012, il responso dei lapilli è incerto. Infatti, secondo la tradizione, quando il fumo della giobia sale in modo ordinato, l’anno sarà buono ma se invece il turbine è scomposto nulla di buono si prospetta all’orizzonte. E secondo i vecchi bustocchi «quest’anno i lapilli sono andati in modo non troppo ordinato: sarà un anno incerto». Sarà forse l’effetto Monti?
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