Ma che bella libreria!

Quattro anni fa la Libreria Pontiggia chiuse i battenti, cedendo l'attività alla Feltrinelli. Eligio Pontiggia ha estratto dalla libreria dei suoi ricordi i momenti più significativi di una straordinaria impresa culturale

Eligio Pontiggia, quanto tempo è passato dal giorno in cui la sua storica libreria si presentò con altra insegna?
«Sono trascorsi quattro anni, Pontiggia ha cessato il 31 dicembre 2007. Dal gennaio 2008 é Feltrinelli. Chi vuol conoscere la nostra grande storia la trova nel Museo Web dell’economia varesina www.museoweb.it ».

Bene, abbiamo fatto un sondaggio, davvero “micro” e che quindi non ha nessuna pretesa scientifica, dal quale è però emerso che Pontiggia c’è ancora nella toponomastica cittadina del libro. In ore e giorni diversi, in vie e piazze adiacenti al centro storico, abbiamo chiesto a passanti indicazioni per raggiungere la libreria Pontiggia: l’ 80 per cento ha risposto correttamente, il record della rapidità e nella chiarezza certamente lo ha stabilito uno studente di Tradate. Oggi si vive di corsa, ma certi riferimenti, sia pure per ragioni varie, non vengono accantonati. D’altra parte con libri, giornali e altre attività per decenni i Pontiggia sono stati parte ben viva e utile della comunità cittadina. Di questa lunga e interessantissima storia ricorda un momento che le è particolarmente caro?
«Spadolini, presidente del Senato, era a Villa Ponti a una riunione di amministratori locali e, forse stufo, decise di levare le tende per puntare a un obiettivo rasserenante, perché tale egli considerava le librerie amiche. Disse "Vado da Pontiggia " e piombò da noi con un seguito di notabili e guardie del corpo. Non fummo colti di sorpresa perché ci avvertirono poco prima, ma si trattò di una vera invasione che vide Spadolini muoversi a suo agio e sapendo dove andare. È vero, siamo stati un riferimento. Un giorno arrivò un architetto della Feltrinelli e dopo aver parcheggiato chiese al titolare del garage dove fosse corso Moro. Si sentì rispondere: "in centro, dove c’è Pontiggia"».

La Libreria Pontiggia è stata luogo di incontri con scrittori e personaggi della cultura nazionale. Può sceglierne qualcuno nel ricchissimo archivio della sua memoria.
«"Piero Chiara, Dante Isella, Morselli erano frequentatori abituali, come Guttuso, Pederiali, Vitali, Marta Morazzoni, per citare quelli che avevano riferimenti solidi nel nostro territorio, altre grandi firme non sono mai mancate in occasione di eventi importanti .Ed era pure solido e nutrito il gruppo di varesini che amava il libro».

Riordinando l’archivietto del vecchio cronista sono affiorate foto delle mostre mercato che apparvero parecchio tempo fa sotto i portici del centro. L’idea dell’intervista a Eligio è nata da questo ritrovamento: si trattò di una prima tappa dello sviluppo assai positivo del rapporto tra Varese e il libro. E prima di questa iniziativa era veramente elitaria la frequentazione di librerie e libri da parte dei cittadini?
«Forse per molti c’era timore reverenziale a varcare la soglia di una libreria. Va detto però che da noi tutti erano accolti sempre con la massima attenzione e disponibilità di aiuto e servizio. Tra i promotori culturali non va dimenticato Swich, animatore con gli altri librai delle prime bancarelle sotto i portici. Sicuramente si trattò di un primo importante passo». (nella foto: il mercatino dei libri sotto i portici di Via Volta)

Nell’ 89 con il Premio Chiara ci furono il tendone nelle piazze, i librai fianco a fianco nel contattare gente che prima non osava mettere piede nelle librerie, incontri con autori famosi, dibattiti accesi o comunque interessantissimi. Partecipò vera folla alla scoperta del vostro pianeta.
«Grande pubblico, grandi incontri, Luzi, Baj, Sgarbi e molti altri grandi scrittori del momento. Indubbiamente l’iniziativa fece da volano, i frequentatori delle librerie e della biblioteca diedero un apporto positivo, noi librai cogliemmo pienamente la portata del ruolo che ci veniva affidato. Il premio letterario diede inoltre impulso notevole a una ripresa dell’attenzione generale alla cultura che si era manifestata in quegli anni».

Già, il tempo, gli anni che passano e che portano anche i congedi. Lei ha fatto una scelta comunque intelligente e rispettosa della vostra bellissima storia, infatti Feltrinelli ha il miglior profilo possibile, cioè cultura vera, qualità e organizzazione; la presenza inoltre di giovani Pontiggia e di “vecchi” dipendenti assicura ai clienti di lungo corso una continuità di atmosfera assai gradita. A volte ti viene spontaneamente di chiedere “ Eligio dov’è?” Ma un salto in libreria lei lo fa ancora?
«Quotidianamente. Immodestamente, non dimentico del lavoro dei mei. E mi dico: che bella libreria!»

Caro Eligio, sarebbe tempo di riemergere nella cultura cittadina e di svelare anche la formula segreta di quel suo sapere molto, a volte in sintesi, ma spesso dettagliatamente, di libri e autori presenti a migliaia nella più bella libreria di Varese. Dove si sentiva subito di casa chi era entrato per la prima volta.
«Portato all’eclettismo per il grande numero degli argomenti trattati – più di 400.000 titoli schedati- interessato un po’ a tutto, potevo constatare ogni istante i miei limiti. Ma poi mi sentivo un discreto catalogo commentato».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Marzo 2012
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