Maga, contratti modificati e meno ore

Il museo deve tagliare i costi e si riduce anche l'orario dei lavoratori: la soluzione trovata dopo due giorni di trattive

Contratti trasformati e una riduzione dell’orario di lavoro per non lasciare a casa nessuno: è questa la soluzione trovata per i dipendenti e i collaboratori del Maga, dopo due giorni di ulteriore, febbrile trattativa. Ieri l’annuncio del sindaco Edoardo Guenzani che aveva prospettato il mancato rinnovo dei contratti, poi in serata le rassicurazioni dell’assessore alla cultura Sebastiano Nicosia: «Ci saranno tagli, ma non saranno così pesanti», aveva detto correggendo il tiro. Ancora alla mattina di venerdì nell’incontro con i lavoratori sono state presentate solo delle bozze, in attesa della definizione. E alla sera di venerdì – dopo una serie di tavole rotonde con i legali e i consulenti del lavoro – si è trovata una soluzione definitiva: «i due contratti già a tempo determinato saranno rinnovati dopo aver fatto la necessaria "pausa amministrativa" per una ventina di giorni, come previsto dalla legge» spiega il primo cittadino. Mentre i contratti di collaborazione a progetto (che riguardano soprattutto la didattica) saranno trasformati in contratti a tempo determinato, con una parziale riduzione di orario: «uno passerà da 37 a 35 ore, uno a 30 ore, mentre altri nove saranno ridotti a 20 ore, in pratica ad un part time di 4 ore per 5 giorni la settimana». Questo intervento è giudicato il migliore equilibrio tra esigenza di ridurre i costi per il personale e necessità operative del museo: «In questo modo garantiremo anche la continuità della parte didattica, anche in previsione della nuova mostra prevista a breve» assicura ancora il sindaco Edoardo Guenzani.

Il nuovo assetto dei contratti dovrebbe assicurare una riduzione dei costi per il personale pari al 20%, anziché del 30% come inizialmente previsto. «Il restante 10% sarà compensato da riduzioni e razionalizzazione della spesa» aggiunge ancora Guenzani. Che delinea nuovamente i confini del bilancio del Maga: il Comune assicurerà i 750mila euro per la gestione ordinaria, «che andranno a coprire quasi interamente i costi del personale», con la necessità di cercare nuove vie per ridurre i costi di gestione. Per le mostre saranno stanziati 200mila euro, che con altri contributi specifici (da privati) su base annuale dovrebbero far salire le risorse a disposizione complessivamente a 300mila euro. Questo è dunque il budget pensato per la mostra di ri-avvio del museo, in autunno, che secondo il presidente del Maga Flavio Caroli dovrebbe essere dedicata ad Emile Bernard, il post-impressionista che fece incontrare Gaugin e Van Gogh ed ebbe un ruolo nella nascita dell’espressionismo. Mostra ad ottobre, dunque? «Sono fiducioso»

Gli stanziamenti previsti sono dunque ben delimitati, come già aveva annunciato l’assessore al bilancio Alberto Lovazzano. Ma Guenzani pensa anche che sia necessario ridare stabilità finanziaria al museo, ossia ricostituire il patrimonio. Ma per fare questo l’amministrazione comunale vuole anche che il museo trovi stabilità e dimostri di poter rimanere all’interno della via (economica) tracciata: «Noi intendiamo mantenere viva questa struttura. Una volta chiuso quest’anno e valutati gli esiti, mi prendo l’impegno di chiedere alle forze politiche in consiglio comunale, dal 2013, uno stanziamento per ricostituire progressivamente il fondo». Attualmente il fondo si è ridotto da 700mila a 50mila euro.

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Pubblicato il 31 Marzo 2012
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