Appropriazione indebita e truffa, indagato il tesoriere della Lega Nord

Carabinieri e Guardia di Finanza nella sede del Carroccio in via Bellerio a Milano. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano. Indagati Francesco Belsito, Paolo Scala e Stefano Bonet. Maroni: "Fare pulizia"

Carabinieri e Guardia di Finanza nella sede della Lega Nord in via Bellerio a Milano. Le forse dell’ordine sono intervenute nel quadro delle indagini relative agli investimenti in Tanzania effettuati dal tesoriere del partito Francesco Belsito, che risulta indagato per appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato (foto da www.genova24.it). Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano. I militari sono intervenuti per acquisire alcuni documenti: «Sono state eseguite perquisizioni nei luoghi in disponibilità degli indagati, nonchè di soggetti loro collegati», spiega la procura della Repubblica di Milano, che «procede per il reato di appropriazione indebita aggravata a carico di Belsito Francesco, Scala Paolo e Bonet Stefano, con riferimento al denaro sottratto al partito politico Lega Nord». I pm procedono «inoltre per il delitto di truffa aggravata ai danni dello stato a carico dello stesso Belsito con riferimento delle somme ricevute a titolo di rimborso spese elettorali». La procura, infine, procede «per truffa ai danni dello Stato a carico di Bonet Stefano e Belsito Francesco con riferimento alle erogazioni concesse allo Stato sotto forma di credito di imposta in favore della società Siram Spa con sede a Milano». I presunti reati sarebbero stati commessi «in Milano e altrove dal 2010 al gennaio 2012». L’attività di indagine, conclude la nota, «è svolta in coordinamento con le procura di Napoli e Reggio Calabria». La società coinvolta nelle indagini sarebbe la Siram Spa, una grossa società con sede a Milano che si occupa principalmente di energie rinnovabili e servizi ambientali, con sedi a Milano, Massa Martana (Perugia) e Roma.

Dura la reazione di Roberto Maroni, che appresa la notizia ha detto: «Bisogna fare pulizia. Dobbiamo reagire, reagire subito, dimostrando di non avere nulla da nascondere, questa inchiesta mi sembra particolarmente importante quindi la risposta giusta che la Lega deve dare è un passo indietro da parte dell’amministratore e la nomina di un amministratore di cui tutti abbiamo fiducia». Così Roberto Maroni ha commentato le perquisizioni in corso in via Bellerio a margine di un incontro all’università Cattolica.  

Le perquisizioni in corso fino alle 10.50 nella sede della Lega di Via Bellerio a Milano e in quelle di società e aziende sono coordinate dalle procure di Napoli, Milano e Reggio Calabria. Per quanto concerne l’indagine degli inquirenti partenopei l’ipotesi di reato formulata è di riciclaggio. A quanto si è appreso l’inchiesta della procura di Napoli scaturisce dall’indagine che portò al coinvolgimento del direttore dell’”Avanti!” Valter Lavitola e dell’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. I magistrati di Napoli sono alla ricerca di prove in relazione al presunto riciclaggio e indagano in particolare sui rapporti tra un imprenditore veneto e il tesoriere della Lega Francesco Belsito. Fonti della procura precisano che tuttavia la Lega non è coinvolta in attività di riciclaggio.

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Pubblicato il 03 Aprile 2012
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