Cimberio con la mira storta: Pesaro passa a Masnago

La squadra di Recalcati insiste troppo nel tiro da fuori (25%) e subisce le scorribande di Hickman. Nel finale decisiva una palla persa da Stipcevic che sfiora con il piede la linea laterale

Sarà destino, ma ancora una volta è un piede che pesta una linea laterale a decidere la classica tra Varese e Pesaro. In questo caso, e a differenza dall’episodio più famoso (la semifinale dell’88) l’arbitro vede l’infrazione e così le speranze della Cimberio si infrangono su quel tallone di Stipcevic che aveva tra le mani la palla del possibile pareggio con una decina di secondi da giocare, dopo che la squadra di Recalcati aveva lasciato scappare avanti la Scavolini in un lungo duello finale. Il ko, quarto tra le mura amiche (63-67) fa male ai biancorossi per tanti motivi: il treno del settimo posto rischia ora di scappare senza rimedio, la posizione playoff torna in bilico e nella gara di oggi si sono visti riemegere vecchi vizi di costruzione che non lasciano tranquilli. I più evidenti sono l’accanirsi nel tiro pesante anche quando la palla continua ad ammaccare il ferro (7/28, il 25%), la scarsa capacità di difendere un buon vantaggio in pochi minuti come contro Sassari (Varese aveva toccato il +12 nel secondo quarto) e la pochezza del trio di pivot, questo pomeriggio davvero disastroso. Recalcati predica tranquillità («Deprimerci sarebbe un errore, la strada è ancora lunga») e non ha torto, ma il modo migliore per stare sereni sarebbe quello di espugnare Cantù domenica prossima. Se dovesse accadere, il ko con Pesaro sarebbe subito dimenticato, ma a prima vista la soluzione non è delle più semplici. A Rannikko e soci il compito di stupirci.

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Cimberio – Pesaro 63-67 4 di 15

COLPO D’OCCHIO – Il palazzetto offre una bella cornice per la gara contro la Scavolini: tra orario, diretta tv, concomitanza del Varese e via dicendo, i 3.500 di Masnago sono comunque un dato positivo. Ci sono Pozzecco e Meneghin… ma né l’uno né l’altro, putroppo, sono qui per giocare.

PALLA A DUE – Subito in campo Goss nella Cimberio in cui Recalcati tiene seduto inizialmente Stipcevic. Dalmonte, che non ha a disposizione il pivot Cusin, ha in quintetto i tre temuti americani: Hickman, White e Jones.

LA PARTITA – Dopo un avvio impreciso della Cimberio, in cui gli ospiti scappano 0-7, Rannikko anima la rimonta varesina: assist, difesa su Hackett e tripla per il finlandese che poi lascia spazio a un canestro pazzesco (“alla Matthews”) di Goss per il 9-7. Phil è ispirato anche in regia, manda a segno i lunghi e lascia spazio tra gli applausi a Stipcevic dopo un parziale di 17-2. Prima della sirena Urbutis corregge un po’ la rotta marchigiana con i liberi del 20-14.
Il mini intervallo non placa Varese che trova anche due triple di Stipcevic mentre White sbaglia incredibilmente una schiacciata (28-16, massimo vantaggio). Quando però Hickman scalda la mano Recalcati è costretto a spendere il timeout, insufficiente a fermare l’impatto dell’ex Casale, autore del 7-0 che riporta Pesaro a contatto (30-28). La Cimberio intanto fatica a produrre in attacco e così arriva il sorpasso all’italiana firmato da Flamini e Cavaliero con i padroni di casa imbalsamati. Vizio antico quello di Varese che si ostina a tirare da lontano, scelta che è un harakiri quando le mani si raffreddano. Non a caso la serie nera si rompe quando Diawara sceglie di buttarsi in area con insistenza, dopo un clamoroso fallo non fischiato. La sirena arriva comunque con gli ospiti in vantaggio, 34-37, con ben 11 punti in 10′ di Hickman.
Recalcati riparte con Garri in campo viste le prove poco brillanti di Talts e Fajardo, ma la Cimberio prosegue a sbatter contro il proprio tiro da 3 che, tolto un tentativo di Goss, continua a balbettare. Si segna poco su entrambe i lati e così la parità permane con Varese che in diverse occasioni sceglie la zona in retroguardia. La squadra di Recalcati rimette il naso avanti grazie a un’invenzione di Goss e a una tripla di Stipcevic ma il vantaggio dura pochi secondi grazie a due canestri di Jones: al 30′ è 52-51.

IL FINALE – Il bel basket dell’avvio è un pallido ricordo quando inizia il periodo decisivo. A fare peggio purtroppo è la Cimberio, che resta a secco a lungo e subisce due canestri pesanti di Jones e Hackett con cui la ScavoSiviglia vola a +5 (52-57). Il digiuno varesino è rotto da due liberi di Diawara e a Varese va bene che ora siano i rivali a esagerare con il tiro pesante; Recalcati nel frattempo toglie Fajardo per disperazione e rimette in campo Talts. La Cimberio riagguanta la parità con un triplone di Ganeto (57-57), terzo tentativo in un’azione dopo gli errori di Stipcevic e Goss. Qui però le carte si sparigliano: White segna su rimbalzo offensivo e, dopo un’infrazione per parte (contestata quella a Goss) e un tiro fallito di Diawara è Flamini a infilare una tripla pesantissima. Da qui in avanti Pesaro farà tutto per bene: canestro di Jones dopo il sottomano di Stipcevic, liberi dello stesso americano dopo un rarissimo centro di Kangur, oggi tra i peggiori. Varese avrebbe comunque la palla per pareggiare ma quando il pallone passa da Stipcevic a Ganeto e viceversa, il play croato tocca la linea davanti alla panchina di Dalmonte. Il libero di White dà il +4 della sicurezza e l’ultimo tentativo di Ganeto è buono solo per le statistiche: la Scavolini si porta a casa i due punti e lascia alla Cimberio un pugno di mosche e troppi dubbi su se stessa.

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Pubblicato il 14 Aprile 2012
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