Croci:”Ci riproviamo contro la politica chiusa a palazzo”

Una squadra arricchita da qualche new entry, tra molte conferme e la voglia di mettere fine a 17 lunghi anni di Lega Nord

Cittadini per Sumirago ci riprova. Cinque anni dopo, con un importante bagaglio di esperienza in più, una squadra arricchita da qualche new entry tra molte conferme e la voglia di mettere fine a 17 lunghi anni di Lega Nord. Ci riprova Mauro Croci, 54 anni, commercialista con studio in centro a Varese, sposato e padre di un figlio: con lui a fargli da scudieri due appassionati della politica, Romeo Riundi e Mario Vavassori, vere anime della lista civica. Un gruppo variegato, formato da avarie anime, che gode dell’appoggio di Pd e Pdl pur senza avere il peso di simboli o di imposizioni di nomi e ruoli (in lista ci sono anche un ex leghista come Luca Bidoglio, già assessore al Bilancio di Mornago e l’ex Movimento Libero Pasquale D’Alessio): il processo di formazione della lista e del programma parte infatti da lontano, da quel progetto nato cinque anni fa per dare un nuovo volto al paese.

«I quattro pilastri che proponiamo ai cittadini sono Attenzione alle persone, Partecipazione per decidere insieme, Il territorio come bene comune da difendere e La cultura come “incontro” – spiega Croci -. In questi anni la Lega Nord e il suo storico sindaco Camillo Brioschi si sono chiusi nel “palazzo” e hanno fatto per conto loro, quasi infastiditi per le intromissioni dei cittadini nei “loro” affari: il risultato è un comune fermo, immobile, senza partecipazione, con un atteggiamento chiuso. Noi vogliamo rilanciare Sumirago con un atteggiamento opposto, puntiamo sull’apertura, sul coinvolgimento: in questi 5 anni abbiamo lanciato “Diario”, notiziario del nostro gruppo, unica voce di dibattito del paese che altrimenti non avrebbe avuto spazi di dialogo, mentre questa amministrazione comunale non ha nemmeno festeggiato i 150 anni dell’Unità d’Italia. Vogliamo che i cittadini possano decidere, per questo pensiamo a due assemblee pubbliche e al bilancio partecipato che possa permettere ai sumiraghesi di scegliere una priorità all’anno, con fondi presenti nel bilancio o con la raccolta del 5 per mille, cosa su cui puntiamo molto. C’è poi da rivedere un Pgt assurdo, che abbiamo criticato più volte e in più sedi, che non tiene conto delle esigenze del territorio: per noi la difesa del suolo e la valorizzazione delle risorse e delle nuove energie sono punti chiave. Questa amministrazione ha scelto altre vie, ha addirittura deciso di non far installare pannelli solari sulle scuole di Quinzano privilegiando la ripavimentazione del centro cittadino, per poi inserire nel programma elettorale la cura per l’ambiente e per le nuove energie in modo un bel po’ schizofrenico. E poi l’economia: in una situazione del genere a livello globale il Comune non ha pensato a nulla per aiutare i propri cittadini, negando l’esistenza di una crisi che c’è e si sente anche a Sumirago. Noi vogliamo mettere in campo azioni serie e concrete, a cominciare dalla spiegazione di cosa sarà dell’Imu per le casse comunali ma soprattutto per quelle delle persone: c’è incertezza totale e il Comune non ha mosso un dito e non ha nemmeno presentato il bilancio di previsione sul quale grava oltretutto un contenzioso da 2 milioni euro con E-on per la rete di distribuzione del gas». Un quadro piuttosto critico dunque nei confronti della gestione leghista del Comune.

Per quanto riguarda la futura giunta in caso di elezione, Croci, Riundi e Vavassori hanno le idee chiare: «Nel gruppo di Cittadini per Sumirago ci sono 30/40 persone validissime, trovare i nomi per i “canonici” quattro assessori non è complicato, anzi – spiegano -. Abbiamo però un’idea particolare che ci frulla nella testa: vorremmo che uno degli assessori fosse dell’area delle minoranze, per dare ancor più coinvolgimento e senso di appartenenza a tutti gli elettori. Una scelta alla Pisapia, che ha nominato Tabacci al Bilancio del Comune di Milano». Per chiudere, altri due aspetti sul quale Cittadini per Sumirago punta molto: l’integrazione, partita con i corsi di alfabetizzazione per stranieri («magari ci proveremo anche con qualche leghista», scherza il dottor Riundi) e la riscoperta di una politica seria, con la “P” maiuscola: «Vorremmo che passasse l’idea che non siamo tutti uguali. Di scandali e ruberie si sente parlare tutti i giorni. Noi non siamo così, puntiamo sulla politica fatta dalla gente e per la gente. Votare vuol dire cambiare la storia di questo paese; non votare è una scelta sbagliata, che offende chi si è fatto ammazzare per permettere a noi di scegliere».

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Pubblicato il 24 Aprile 2012
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