Elcon: “Israele ed Europa hanno parametri ambientali simili”
Incontro tra Bp Sec, Elcon e funzionari del Ministero dell'ambiente israeliano nella città che ospita da 9 anni un impianto di trattamento dei rifiuti chimici uguale a quello che si vuole realizzare nel polo chimico castellanzese
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Bp Sec, società che sta collaborando con la Elcon per la realizzazione dell’impianto di trattamento di rifiuti chimici nel polo chimico di Castellanza. I vertici del Ministero dell’Ambiente israeliano, l’amministratore delegato di Bp Sec e i vertici di Elcon si sono incontrati per comparare i parametri ambientali italiani (ed europei) con quelli israeliani. La società israeliana, infatti, gestisce già un impianto ad Haifa.
Si è svolto nei giorni scorsi ad Haifa, presso una sede del Ministero dell’Ambiente israeliano un incontro tra Daniele Barbone, direttore BPSEC, il direttore del settore Industrie del Ministero dell’Ambiente israeliano, Shmuel Eichler, e il dirigente distrettuale di Haifa dello stesso Ministero, Katz Shlomo. All’incontro, organizzato dalla Elcon per fornire ai partner italiani ulteriori informazioni sulla gestione ambientale della tecnologia Elcon, ha partecipato anche Zvi Elgat, amministratore delegato di Elcon Recycling.
Tra i temi del confronto, la comparazione tra gli standard ambientali europei e israeliani, che hanno permesso di verificare come le normative dei due paesi siano sostanzialmente allineate. Le maggiori differenze riscontrabili sono relative ai tempi di autorizzazione (in Israele sei mesi in Italia dai nove ai 12) e ai controlli di emissioni e scarichi, che in Italia sono previsti con cadenze annuali, mentre in Israele ogni mese. Anche per la normativa israeliana, inoltre, la tecnologia Elcon rientra nella classificazione degli impianti di trattamento chimico. Le autorità israeliane hanno confermato che nei nove anni di attività l’impianto di Haifa (operativo dal 2004) non ha fatto registrare ricadute ambientali negative.
A commento dell’incontro, Daniele Barbone ha tenuto a sottolineare che “in Italia, per l’impianto che abbiamo progettato è previsto un sistema automatizzato di controllo ancora più sofisticato di quello di Haifa, un sistema che sarà collegato con le autorità di controllo in tempo reale”. Il direttore di BPSEC ha voluto inoltre ribadire che ogni passaggio ulteriore del progetto sarà fatto nella più totale trasparenza, nella speranza che possa essere fugato ogni dubbio su rischi per la salute pubblica o l’ambiente.
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