Epidemia tra i conducenti Stie: trasporti a singhiozzo da giorni

In un comunicato l'azienda si scusa per i disagi dovuti all'improvvisa e concomitante malattia di buona parte del personale viaggiante. Una forma di protesta spontanea contro la decisione di licenziare 95 autisti

Da qualche giorno erano in molti a notare alcuni disservizi da parte di Stie. Bus che non  passano, altri che passano senza rispettare gli orari, mezzi fermi in deposito e così via. La ragione? “una improvvisa, inconsueta, concomitante e rilevantissima assenza dal lavoro per malattia di nostri conducenti di linea” scrive Stie in un comunicato, specificando che si tratta di “eventi “epidemici” che hanno colpito il personale viaggiante decimandolo, con inevitabili e reiterate difficoltà nella copertura del servizio programmato”. Stie ha cercato di tamponare chiedendo straordinari agli autisti che “negano la propria disponibilità alla richiesta copertura,  in straordinario, dei turni di servizio cui manca, per le ragioni indicate, la presenza del previsto conducente”.

Risultato? “Per quanto sopra si stanno verificando gravi disservizi sull’esercizio che cerchiamo di limitare attingendo risorse nell’organico operativo, anche tra coloro i quali non svolgono abitualmente la funzione di conducente”.  L’epidemia che ha colpito i conducenti ha quindi messo in ginocchio il servizio e, chi ha contattato il servizio clienti della società per chiedere informazioni in merito, sostiene che la risposta è che “gli autisti non si presentano al posto di lavoro perchè vogliono lasciarne a casa 95".

Sembra, dunque, questo il reale problema che sta dietro a tutte queste assenze e a pagarne le conseguenze sono gli utenti. La crisi che sta attraversando l’azienda, infatti, è cosa nota. Il tira e molla tra amministrazione comunale e società è andato avanti per mesi fino all’apparente risoluzione del problema con un vertice in Regione Lombardia convocato dall’assessore alla mobilità Raffaele Cattaneo. In quella sede venne risolto il problema della continuità del servizio attraverso una razionalizzazione delle corse ma la Stie non ha mai ritirato la procedura di mobilità per 95 dipendenti che, dunque, continuano a rischiare il licenziamento. Salvatore Blanco, della Cisl trasporti, ammette di non sapere nulla dell’improvvisa malattia dei dipendenti Stie ma non nasconde che l’attuale situazione «richiede l’intervento della Regione perchè dopo la Stie anche la Air Pullman e altre società di trasporto stanno seguendo la stessa linea annunciando procedure di taglio del personale». Per i lavoratori Stie, comunque, lunedì c’è un incontro in Regione nel quale si discuterà dei licenziamenti di questi lavoratori: «Nessuno lo dice ma questi lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro e senza nessun ammortizzatore sociale».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Aprile 2012
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