Freerider riaccende la passione dello sport tra i disabili

Tempo di bilanci per l'associazione Freerider che in dieci anni ha avvicinato al monosci 700 disabili. Per chiudere l'anno, un week end a Bormio dedicato agli studenti

a lezione di monosci«Alle prossime Olimpiadi saranno loro i nostri paladini». A scommettere sui risultati degli atleti italiani paralimpici è Giovanni Daverio, ospite a Villa Recalcati dove è stato presentato il bilancio dei primi dieci anni di attività della Freerider Sports Event, l’associazione formata da varesini appassionati di montagna che avvicinano allo sci da seduti persone diversamente abili. L’anno che si sta concludendo ha visto la realizzazione di nove tappe, dal Trentino alla Sicilia, accompagnati dalla Polizia di Stato del centro Addestramento alpino di Moena: «L’incontro con il mondo dei diversamente abili è avvenuto in occasione delle paralimpiadi di Torino – spiega l’ispettore capo Paolo Sestante arrivato appositamente da Moena per l’incontro odierno -. Pur reduce da due settimane intense di Olimpiadi, accanto ai campioni di tutto il mondo, ho provato fortissime emozioni solo davanti agli atleti paralimpici. Ogni alzabandiera è stata un’emozione. Quando, dopo quell’esperienza, è emersa, prima da una madre con un figlio disabile e poi dagli agenti di stanza all’Abetone, l’esigenza di fare qualcosa per aiutare le persone con disabilità a vivere la montagna, ho capito che non eravamo in grado di svolgere questo compito. Si è presentata, allora, l’occasione del Freeriders: abbiamo sposato l’iniziativa, considerandola come un nostro corso di formazione. Oggi abbiamo 260 operatori formati, divisi nelle 60 stazioni sciistiche».

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Freerider sull’Etna 4 di 16
In ognuna delle tappe, infatti, accanto a istruttori, accompagnatori e personale volontario della Freeriders si trovano gli agenti della Polizia di Stato che garantiscono la sicurezza ai nuovi sciatori.A lezione di monosci Settecento le persone paraplegiche, tetraplegiche, poliomelitiche, amputate o con la spina bifida che hanno potuto scoprire o riscoprire il gusto di un’attività sportiva sulla neve. Accanto alla Freerider, l’Asl di Varese e la Provincia lanciano un progetto pilota in calendario il 13, 14 e 15 aprile sulle nevi di Bormio per gli studenti diversamente abili. Tra gli ideatori anche il Sestero, associazione gaviratese che vede in Roberto Bof  uno delle anime più battagliere del gruppo: «In quest’avventura avremo istituzioni e rappresentanze che mai avremmo immaginato. Ci sarà la scuola, con studenti che volontariamente hanno chiesto di assistere all’esperienza. Ci sarà l’Asl con la sensibilità del direttore generale Daverio e di quello sociale Gutierrez. Ci saranno tante realtà dello sport disabili perchè vogliamo avvicinare i nostri atleti a diverse discipline. Mancherà l’Inail che non ha voluto nè partecipare nè coinvolgere i disabili di cui ha contatto. Così ben dieci persone potenzialmente interessate non sanno minimamente che si può andare a Bormio, in un albergo a cinque stelle, assolutamente accessibile, per provare emozioni uniche e ripetibilissime perchè in un contesto dove tutti si possono e potranno muovere autonomamente».
 
Un’impresa, dunque, costruita con passione e determinazione e che non si è fermata davanti agli ostacoli. Sulle piste da sci ci sarà anche il personale medico e riabilitativo del centro Aias di Busto: « Le esperienze accanto a queste persone ti riempiono la vita – ha commentato il presidente di Aias Ceccuzzi – Il mondo delle disabilità non è solo emozione ma è arricchimento personale e continuo».
 I Freeriders sono già pronti con tutto il loro bagaglio di attrezzatura e passione. In attesa che altri percorrano la stessa strada per dare a tutti i disabili l’occasione di una vita piena.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Aprile 2012
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