“Il defibrillatore? Dovrebbe esserci in ogni evento sportivo”

Dopo il "caso Morosini" abbiamo intervistato il dottor Macrelli, medico del Verbano Calcio, da molti anni attivo sui campi dei tornei dilettanti

Il dramma della morte del calciatore del Livorno Piermario Morosini ha incendiato i dibattiti su ruolo di medici, defibrillatori e ambulanze negli stadi. Se nel mondo del pallone professionistico tutto deve essere a norma, mano a mano che si scende con le categorie le regole si fanno meno rigide, fino a sparire.
In serie D c’è l’obbligo del medico solo per la squadra di casa e un’ambulanza pronta per l’uso nei pressi del camp di gioco, ma già dall’Eccellenza non ci sono norme da seguire.
Per appronfondire il discorso abbiamo sentito il medico che segue il Verbano e che nelle gare a Besozzo è a disposizione in caso di infortuni, il dottor Gianmarco Macrelli.
«Devo dire – spiega il dottor Macrelli – che nella mia esperienza ho incontrato medici anche nelle serie minori, segno che alcune società sono serie e tentano di prevenire gli incidenti. Credo che la figura del dottore sia importante in qualsiasi campionato, ma purtroppo è difficile ce ne possa essere uno per ogni gara giocata. Oltre al giorno della partita ci si deve confrontare anche con il lavoro settimanale; in questo senso le squadre di categoria più alta possono permettersi di avere un medico che segua gli atleti, mentre scendendo di livello i controlli diventano più difficili e meno frequenti».

«Come Verbano Calcio – continua il dottor Macrelli (nella foto sulla panchina rossonera, foto da Verbano Calcio) – abbiamo già fatto richiesta per tenere il defibrillatore durante le partite. Questo punto credo sia determinante perché il defibrillatore è un elemento che può salvare la vita e può essere adoperato anche da chi non è medico: basta anzi avere seguito un corso particolare. Credo che per il futuro si debba considerare l’opportunità di mettere uno di questi dispositivi a disposizione ad ogni manifestazione sportiva. Per quanto riguarda le visite mediche agonistiche invece, credo che siano valide e soprattutto in provincia di Varese siano fatte da veri professionisti che non lasciano nulla al caso. Certo, bisogna stare al passo con i tempi e innovarsi sempre, ma nel nostro territorio ci sono molti validi medici specializzati in questo settore. Purtroppo – conclude Macrelli – la medicina non è una scienza esatta e bisogna tener conto che esistono l’imprevedibile e l’imponderabile».

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Pubblicato il 18 Aprile 2012
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