Il PD: “Il call center lombardo costerà 3,5 milioni di euro ai cittadini”
La Regione ha già due strutture per le prenotazioni sanitarie in Sicillia. Alfieri: «Ora la Lega Nord vuole una nuova sede a Milano»
«Più di tre milioni di euro a carico dei cittadini lombardi per un capriccio leghista». È netto il giudizio del Partito democratico in Regione Lombardia sulla realizzazione di un nuovo call center per prenotare le prestazioni sanitarie a Milano. «Oggi esistono già due centri telefonici di prenotazione in Sicilia, a Paternò e Biancavilla. Costano oltre 22 milioni all’anno. Ora la Lega Nord vuole una nuova sede a Milano: la Regione spenderà 3,5 milioni di euro solo per avviarlo mentre quelle siciliane di non vengono assolutamente ridimensionate».
La scelta è contenuta nella delibera regionale n. 3201 del 29 marzo 2012 (Burl n.14 del 2 aprile 2012), con la quale la Regione sigla – con l’Asl di Milano e le controllate Infrastrutture Lombarde Spa e Lombardia Informatica Spa – la convenzione per la realizzazione della sede lombarda del call center. «È un’operazione fortemente voluta dalla Lega – continua Alfieri – per riportare in Lombardia una funzione della sanità lombarda, quella delle prenotazioni telefoniche e dell’assistenza alla carta sanitaria, che ora è in Sicilia. In un momento di tagli pesanti, in cui si arriva a chiedere agli ospedali di risparmiare sui farmaci salvavita e ai cittadini di pagare prestazioni che fino a poche settimane fa erano gratuite, è proprio il caso di buttare i soldi per duplicare il call center?».
Secondo i calcoli fatti dal PD «i quasi 3,5 milioni di euro (3.474.000) di risorse sono così suddivise – spiega il consigliere regionale -: 1.150.000 euro serviranno a ristrutturare la futura sede di via Juvara a Milano; 1.380.000 euro per hardware, software e servizi professionali; 472mila euro per la progettazione organizzativa e la selezione e formazione degli operatori; 472mila euro per sperimentare nuove modalità di integrazione con i centri di prenotazione aziendali».
Per il servizio prenotazioni ci saranno quindi 54 postazioni in più. «Se l’operazione leghista serviva a mettere una bandierina su Milano occorre dire che l’operazione non è riuscita bene – attacca Alfieri -: grazie al rinnovo del contratto con la società Transcom Worldwide, siglata il 15 marzo, le sedi siciliane lavoreranno ancora a pieno ritmo per due anni con i loro 560 dipendenti. Il call center milanese inizierà a lavorare tra un anno con 54 postazioni. Tra due anni, nel 2014, i due rami d’azienda dovranno essere venduti in blocco. Se così non sarà, la controllata della Regione Lombardia Informatica rischierà di dover assorbire i dipendenti, siciliani e lombardi».
E poi, il PD, avanza un altro dubbio. «Forse non siamo solo noi ad esserci accorti che qualcosa non va. Anche Regione Lombardia sembra preoccupata dato che ha chiesto uno studio a Eupolis (delibera precedente, la 3095 del 7 marzo, ndr) per capire se questa operazione regge o è affrettata. Ma ci chiediamo e chiediamo ai lombardi: ha senso che questo studio venga fatto dopo aver preso scelte che spendono soldi dei cittadini?».
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