Informazioni e notizie per i frontalieri? Ogni sabato in comune

Inaugurato il nuovo sportello dedicato ai cittadini che lavorano in Svizzera. Il servizio è promosso da Camera di commercio, amministrazione comunale e sindacati

Sono arrivati a quota 54 mila, la metà dei quali proviene dalla provincia di Varese, i frontalieri italiani che ogni giorno lavorano in Canton Ticino. Ed è a loro che si rivolge il nuovo "sportello frontalieri" inaugurato oggi a Malnate. Il servizio sarà operativo ogni sabato mattina all’interno della palazzina comunale all’angolo tra via Matteotti e via De Mohr. È nato dalla collaborazione tra l’amministraizone guidata dal sindaco Samuele Astuti, la Camera di Commercio di Varese e i sindacati sul modello di quanto già in funzione nel comune di Luino. «È un supporto che dobbiamo ai lavoratori – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio Bruno Amoroso -. Il Varesotto è una terra di confine e vede perciò il crearsi di situazioni particolari come quella del frontalierato che hanno bisogno di appositi servizi e informazioni. La nostra provincia ha il dovere di far fronte anche alle esigenze di chi ogni giorno passa il confine per lavorare».

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Lo sportello potrà contare sull’esperienza in materia maturata in anni di lavoro da Cgil, Cisl e Uil, le organizzazioni sindacali coinvolte nella gestione. I lavoratori potranno ricevere informazioni generali, sulla fiscalità, sulla previdenza e in caso di contenziosi e problemi sul posto di lavoro essere messi in contatto con i sindacati che hanno competenza in Ticino come Unia e Ocst. «Iniziative come questa sono una risorsa utile in un momento complicato come quello che stiamo vivendo – ha aggiunto Marco Molteni della segreteria Uil -. In questa provincia serve molta più attenzione alle esigenze e alle problematiche dei frontalieri, dobbiamo ricordare che se non ci fosse quel mercato per molti sarebbe molto difficile trovare un’occupazione. I rapporti tra Svizzera e Italia in questo periodo non sono dei migliori e ne stanno facendo le spese i comuni di confine che stanno ancora attendendo le quote di ristorno dovute da Berna e bloccate dal governo ticinese».

Un problema sottolineato anche dai sindaci presenti questa mattina all’inaugurazione, come Pietro Roncoroni primo cittadino di Lavena Ponte Tresa: «Abbiamo esigenze particolari e stiamo lavorando in collaborazione perché vengano considerate. Il problema dei ristorni è grave se consideriamo che buona parte della nostra forza lavoro paga le tasse in un altro stato». Ma oltre alle tensioni internazionali che li hanno visti diventare una sorta di arma di ricatto, i lavoratori frontalieri devono fare i conti anche con prassi, regole e tutele diverse dalle nostre: «È per questo che vogliamo offrire un servizio di assistenza – ha precisato Astuti -. Malnate è terra di confine tra stati ma anche tra province. Ho già ricevuto dei contatti dal Comasco di lavoratori interessati e di comuni che vogliono replicare la formula dello sportello. Il nostro obiettivo deve essere quello di creare ponti e non muri come vorrebbe invece qualche forza politica dall’altra parte del confine».

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Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Aprile 2012
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