Lugano preoccupata: arriva l’Alptransit e la Lombardia non è pronta

La Svizzera trasferisce sempre più merci dai camion ai treni: l'Italia sarà in grado di gestire i convogli. Il municipio di Lugano è preoccupato

Troppe incertezze sul futuro delle linee di accesso al sistema Alptransit dall’Italia. E il Municipio di Lugano «pretende ora concretezza e chiarezza». La questione è seria e riguarda tutto il sistema dei trasporti nell’agglomerato luganese e del Sottoceneri: il rischio è che il traffico vada in crisi a causa del "collo di bottiglia" rappresentato al confine tra Svizzera e Italia.
«Un fatto è chiaro e va finalmente ribadito pubblicamente: all’apertura della galleria di base del San Gottardo, prevista per la fine del 2016, non saremo pronti. È ormai evidente per tutti la situazione paradossale per cui, dopo 20 anni di lavori AlpTransit, resterà un “collo di bottiglia”fa il Ticino e l’Italia che non permetterà una gestione moderna e razionale del traffico merci transalpino». Il municipio di Lugano è preoccupato dall’aumento del traffico autostradale, mentre «l’aumento delle capacità ferroviarie slittano ormai ad oltre il 2030». (foto: Fulvio Quattroccolo, a Sesto Calende)

L’attenzione è tutta rivolta alla questione degli accessi verso l’Italia, già sollevata dagli operatori della logistica strada-rotaia nei mesi scorsi e rimasta essezialmente senza risposta. «Per risolvere i problemi a corto termine, il Municipio ritiene che fra il Piano di Magadino ed i terminali italiani situati ad ovest (Busto/Gallarate e Novara) dovrà essere possibile circolare al più presto, secondo standard europei, con treni di lunghezza adeguata (750 metri), altezze necessarie per la tipologia delle merci trasportate (almeno 4 metri di luce) e a trazione con locomotore unico, come si suole per una ferrovia “di pianura”, concetto che ha guidato gli investimenti ferroviari degli ultimi decenni». Tutti interventi che devono ancora essere progettati, finanziati e concretizzati e che riguardano la linea che da Bellinzona scende a Luino e Laveno e di qui a Gallarate e Novara: mentre il sistema autostradale cresce ancora tra Brianza e Varesotto, gli interventi per le ferrovie non sono neppure all’ordine del giorno, se non per il potenziamento della linea da Chiasso.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 05 Aprile 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.