MC-Carnaghi, il sogno spezzato

Per la prima volta Villa Cortese chiude la stagione senza titoli, ma centra le finali di Champions League e va a un passo dal clamoroso scudetto. Wilson e Pavan tra le migliori

Come si fa a consolare chi ha appena perso lo scudetto per il terzo anno consecutivo, nel modo più beffardo e crudele, in casa dei rivali di sempre? Non certo riepilogando le altre tappe di una stagione che ha messo in fila una serie di delusioni, dall’eliminazione dalla Coppa Italia alla sconfitta in Supercoppa. Eppure la MC-Carnaghi versione 3.0, imperfetta finchè si vuole e incostante oltre ogni ragionevole limite, con una finale scudetto esemplare per coraggio e abnegazione è riuscita a salvare non soltanto l’annata, ma anche lo stesso futuro della società, concretamente a rischio dopo la disgraziata (benché storica) final four di Champions a Baku. Ora la squadra andrà ricostruita per l’ennesima volta da zero, ma soprattutto sarà necessaria una svolta a livello dirigenziale: troppi gli errori strategici e di programmazione compiuti quest’anno, dal mercato alla gestione del palazzetto passando per i rapporti con i media, i tifosi, le autorità.

Luna Carocci 5,5 – Arrivata dalla Yamamay nella più clamorosa delle trattative di mercato, ha dovuto sottostare da subito all’alternanza con Puerari e presto è finita in panchina, da dove le è toccato guardare la sua ex squadra conquistare il titolo. Insomma, si poteva far meglio, anche perché a qualche carenza in fase difensiva si sono uniti quest’anno diversi passaggi a vuoto in ricezione, soprattutto in Europa. La vera Carocci è forse più simile a quella rivista nella seconda parte della stagione, vedi semifinale con Bergamo.
Set giocati 71, ricezioni perfette 303 (51,4%). Champions League: set giocati 30, ricezioni perfette 81 (40,1%).
Il futuro: Partenza probabile, ma prima serve una valida alternativa nel ruolo.

Federica Stufi 6,5 –
Una stagione da tappabuchi, senza mai demeritare, e poi l’occasione più clamorosa, arrivata quando le è toccato sostituire in finale scudetto un mostro sacro come Martina Guiggi. Non l’ha sprecata, anzi: rimarranno nella memoria, oltre alla cresta sbarazzina, anche la sua personalità e il suo entusiasmo. Deve ancora migliorare molto, ma ha dimostrato di non essersi persa dopo un promettente inizio di carriera.
Set giocati 48, punti 79, attacchi vincenti 53 (43,4%), muri 23, ace 3. Champions: set giocati 22, punti 43, attacchi vincenti 21 (45,7%), muri 17, ace 5.
Il futuro: Idolo dei tifosi, potrebbe però scegliere un posto da titolare altrove.

Elena Perinelli 6,5 – La mancina di Azzate ha fatto intravedere sprazzi del talento che ormai tutta Italia le riconosce a livello giovanile. Importante il suo apporto in battuta, anche in partite decisive. A 17 anni è pronta per spiccare il grande balzo.
Set giocati 51, punti 16, attacchi vincenti 12 (41,4%), muri 0, ace 4. Champions: set giocati 12, punti 12, attacchi vincenti 9 (45,0%), muri 0, ace 3.
Il futuro: Farà tanta strada e la farà con la maglia di Villa Cortese.

Lindsey Berg 7 – Non è stata certo la stagione migliore quella con cui Lyn ha chiuso la sua esperienza italiana: un’evidente stanchezza, l’intesa non perfetta con alcune delle compagne, e soprattutto i troppi infortuni (spalla e ginocchio su tutti) le hanno impedito di compiere le magie con cui i tifosi di Villa si lustravano gli occhi nelle scorse stagioni. Però, dopo il “buco nero” di Baku, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo e vissuto un finale di campionato straordinario per carattere e grinta. Merita l’applauso anche da parte degli avversari.
Set giocati 77, punti 16, attacchi vincenti 8 (21,6%), muri 4, ace 4. Champions: set giocati 35, punti 8, attacchi vincenti 4 (36,4%), muri 2, ace 2.
Il futuro: Ha annunciato il suo addio con un’accorata dedica ai fans. Forse si fermerà per un anno.

Sarah Pavan 7 –
Vale il discorso opposto a quello fatto per Berg: per quasi tutto l’anno è stata fra le poche stelle a brillare nel cielo di Villa, tirando sempre la carretta in attacco con percentuali offensive di lusso e risultando la migliore marcatrice della A1 sia nella stagione regolare, sia nei playoff. Sul bilancio complessivo pesa però una serie di finale scudetto non all’altezza, di cui, purtroppo per lei, si ricorderanno in particolare gli errori in gara 1 e soprattutto nella decisiva gara 5.
Set giocati 115, punti 549, attacchi vincenti 496 (39,5%), muri 29, ace 24. Champions: set giocati 45, punti 212, attacchi vincenti 482 (38,8%), muri 17, ace 9.
Il futuro: Una delle poche certezze, si è trovata benissimo e resterà in biancoblu.

Martina Guiggi 7 – È stata sempre decisiva finché ha potuto, cioè per poco: una stagione condizionata dagli infortuni che si è trascinata dietro per troppi mesi, fino a fermarsi per un problema muscolare proprio nel momento clou. A inizio stagione era stata anche poco servita, poi, una volta ritrovati gli equilibri di squadra, si è confermata grande trascinatrice in attacco e a muro, dimostrando di avere nel servizio un’altra arma molto importante; ma non è riuscita a dare alla squadra il contributo che avrebbe voluto.
Set giocati 84, punti 248, attacchi vincenti 162 (50,6%), muri 71, ace 15. Champions: set giocati 34, punti 98, attacchi vincenti 135 (54,8%), muri 6, ace 2.
Il futuro: Rimarrà anche lei in biancoblu, nella speranza di poter giocare con più continuità.

Aurea Cruz 6,5 – Non è stata la Cruz della scorsa stagione, su questo non c’è dubbio. È tornata ai paurosi alti e bassi che avevano caratterizzato il suo primo anno a Villa, e non solo per la sua naturale discontinuità, ma anche perché caricata di troppe responsabilità in attacco, dove spesso era l’unico terminale offensivo con Pavan. Forse le si è chiesto un po’ troppo, ma avrebbe meritato di trasformare le due occasioni per lo scudetto che ha avuto tra le mani: ci ha sempre messo l’anima, anche se a modo suo.
Set giocati 113, punti 340, attacchi vincenti 305 (37,6%), ricezioni perfette 250 (50,9%), muri 20, ace 15. Champions: set giocati 45, punti 125, attacchi vincenti 113 (40,1%), ricezioni perfette 86 (35,7%), muri 6, ace 6.
Il futuro: Anche lei ha detto addio all’Italia, deciderà il suo destino dopo le qualificazioni olimpiche.

Lucia Bosetti 6,5 – Inutile negare che ci si aspettava di più dal talento di Albizzate, soprattutto dopo le grandi prestazioni in maglia azzurra. Lucia ha avuto qualche difficoltà a trovare il suo posto in squadra e solo a sprazzi ha mostrato tutte le sue potenzialità, risultando molto altalenante in attacco; il compito, quello principale di dare solidità in seconda linea, l’ha comunque svolto con continuità, soprattutto nel finale di stagione. Il periodo più difficile a metà anno, quando ha accusato un inevitabile calo di forma.
Set giocati 110, punti 345, attacchi vincenti 297 (36,7%), ricezioni perfette 308 (52,4%), muri 37, ace 11. Champions: set giocati 39, punti 93, attacchi vincenti 72 (35,0%), ricezioni perfette 85 (42,5%), muri 13, ace 8.
Il futuro: Da valutare le eventuali offerte, non è scontato che rimanga.

Giulia Pincerato 6 – Chiamata molto più spesso del previsto a sostituire un’acciaccata Berg, è stata in assoluto la più catechizzata da Abbondanza, che praticamente in ogni time out ha cercato di istruirla sulla tattica da attuare. Ha confermato qualche limite sia tecnico, sia di distribuzione, ma ha sempre risposto “presente” dimostrando di poter ricoprire questo ruolo anche in futuro. Importante contributo anche in battuta.
Set giocati 107, punti 40, attacchi vincenti 25 (39,7%), muri 12, ace 3. Champions: set giocati 46, punti 13, attacchi vincenti 7 (30,4%), muri 3, ace 3.
Il futuro: Dovrebbe essere confermata, dipende anche da chi arriverà come titolare.

Sarka Barborkova 5 –
Forse un record: nel ruolo che avrebbe dovuto ricoprire, quello di schiacciatrice, è stata impiegata per nemmeno mezza partita, all’andata contro Urbino. Poi il nulla assoluto: è ricomparsa molto più avanti, dando un onesto contributo da centrale e da opposto per il doppio cambio. Ma era stata ingaggiata con ben altre prospettive e resta davvero un oggetto misterioso.
Set giocati 39, punti 25, attacchi vincenti 17 (38,6%), muri 5, ace 3. Champions: set giocati 32, punti 18, attacchi vincenti 28 (28,6%), muri 7, ace 3.
Il futuro: Dovrà ripartire altrove, il suo passato dimostra che ha i mezzi per farlo.

Caterina Bosetti 7 – Negli occhi di tutti i tifosi rimarrà la mostruosa prestazione in gara 2 di finale scudetto, con 18 punti e una serie di “numeri” da urlo nell’ingrato ruolo di vice-Pavan; ma anche a Baku era stata una delle poche a salvarsi, dimostrando di poter già dire la sua su palcoscenici internazionali. In altre occasioni ha accusato ancora qualche limite di personalità – non dimentichiamo che ha 18 anni – ma conferma di essere una potenziale campionessa.
Set giocati 85, punti 107, attacchi vincenti 96 (35,0%), ricezioni perfette 84 (49,7%), muri 9, ace 2. Champions: set giocati 40, punti 88, attacchi vincenti 67 (34,2%), ricezioni perfette 77 (39,5%), muri 16, ace 5.
Il futuro: Sarà l’unica giocatrice a vestire la maglia di Villa Cortese per il quarto anno di fila.

Makare Wilson 7,5 – Esce di scena da trionfatrice, per il coraggio, la voglia e la dedizione che ci ha messo fino all’ultimo secondo. A 36 anni ha lottato in campo come una ragazzina e solo qualche infortunio le ha impedito di essere la migliore di Villa Cortese per tutta la stagione. Peccato che in alcune occasioni sia stata trascurata in attacco, ma a muro ha sempre dato il suo contributo. Giù il cappello, in ogni caso.
Set giocati 100, punti 259, attacchi vincenti 178 (47,7%), muri 72, ace 9. Champions: set giocati 38, punti 113, attacchi vincenti 67 (51,5%), muri 39, ace 7.
Il futuro: Molti dubbi, vista l’età. Ma trovare una sostituta all’altezza non sarà facile.

Ramona Puerari 6,5 – Arrivata per fare da riserva, ha subito conquistato la fiducia del tecnico e pian piano si è riconquistata il posto da titolare, con grande esperienza e umiltà. Bravissima a calarsi nella parte e a tornare nel volley di vertice, che le compete, dopo il passaggio in serie A2. Nei momenti chiave ha però patito qualche incertezza di troppo in ricezione e la squadra ne ha sofferto.
Set giocati 85, ricezioni perfette 168 (48,7%). Champions League: set giocati 37, ricezioni perfette 65 (45,1%).
Il futuro: Difficile pensare a un ruolo da titolare, anche qui molto dipende dai movimenti in entrata.

Caterina Sintoni, Myriam Sylla, Anna Danesi, Francesca Figini s.v.

Marcello Abbondanza 7 – Non gli è riuscita fino in fondo l’alchimia che avrebbe portato una squadra poco equilibrata (ma questo lo sapeva anche lui fin dall’inizio), turbolenta e discontinua oltre ogni dire a vincere un clamoroso scudetto. Ha fatto il massimo con il materiale a disposizione, pagando però ancora una volta quella che ormai è diventata una maledizione: quarto titolo perso sul filo di lana, di mezzo c’è indubbiamente anche la sfortuna.
Il futuro: Con il passare delle ore crescono le probabilità che possa rimanere, malgrado la forte delusione. Il contratto c’è.

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Pubblicato il 19 Aprile 2012
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