Mezza Cantù è sufficiente per battere la Cimberio

In una partita con tanti acciaccati, i brianzoli si prendono il derby (76-66) grazie a una prova strepitosa di Brunner. Varese paga caro il black out del terzo periodo, non basta una gara tutta cuore di Fajardo

La striscia di sconfitte consecutive nei derby con Cantù continua ad allungarsi per una Cimberio che anche al Pianella lascia strada alla formazione di Trinchieri, arrendendosi (76-66) dopo una buona metà gara, a causa di un terzo periodo in cui nulla va come previsto. E se alla vigilia un ko a Cucciago poteva anche essere comprensibile, con il senno di poi c’è di che arrabbiarsi visto che i brianzoli hanno rinunciato pure a Denis Marconato, giocando senza tre pedine importanti e con qualche altro uomo a mezzo servizio.
Troppe però le stecche in casa biancorossa per pensare di espugnare un parquet già difficile di suo, stecche per di più arrivate dai giocatori più importanti dello scacchiere. Se la meteora Weeden fa meglio di Stipcevic (che perde le tracce di Mazzarino a ogni azione) e Goss (ne imbrocca poche) tra le guardie biancorosse, si capisce presto perché i due punti sono finiti in Brianza. A salvarsi del tutto è solo Fajardo (foto S. Raso), forse l’unico a vivere questa partita come si dovrebbe e cioé come un derby: i suoi compagni hanno dato l’impressione, almeno dopo un certo punto, di volersi preservare per l’appuntamento di mercoledì a Treviso, partita chiave per l’accesso ai playoff. Forse ripetere questo ritornello nei giorni scorsi ha fatto calare l’attenzione rispetto alla prova di stasera. Andasse bene al PalaVerde saremo tutti contenti, altrimenti ci sarà da interrogarsi su come è stata affrontata una trasferta a Cantù, quella in cui si dovrebbe morire su ogni pallone.
Intanto la classifica continua a benedire Varese: con Avellino e Roma al tappeto la squadra di Recalcati rimane ottava da sola; ora però è necessario lasciare quota 28 per mettere un piede nei playoff. Mercoledì sera avremo qualche risposta in più.

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Cantù-Varese 76-66 4 di 14

COLPO D’OCCHIO – Il vecchio Pianella si riempie “tipo bomboniera” per l’ennesima puntata del duello tra Cantù e Varese. Forse una delle ultime sfide dirette in questo palasport, inaugurato nel ’74 proprio da un derby amichevole vinto dalla Ignis: i brianzoli hanno giocato l’Eurolega a Desio dove sono in programma anche i playoff. Qualche momento di tensione all’esterno all’arrivo dei pullman di tifosi varesini ma dentro al palazzetto tutto fila liscio anche per l’impiego degli steward del PalaWhirlpool che hanno ricevuto in affidamento i tifosi biancorossi, un esperimento già provato con successo l’anno scorso.

PALLA A DUE – L’acciaccato Rannikko è sostituito in rosa da Weeden, ma ovviamente Recalcati comincia con Stipcevic e Goss oltre al rodato trio Diawara-Kangur-Talts. Anche per Trinchieri c’è qualche buco in organico viste le assenze di Micov e Shermadini; Brunner e Leunen formano così la coppia di lunghi del quintetto.

LA PARTITA – A parte un avvio diesel su ambo i lati, il primo quarto regala un buon basket: Diawara, nonostante i due falli, dà il primo vantaggio a Varese con due triple a segno (6-10) alle quali replica subito Mazzarino. Si segna parecchio e nei botta e risposta si vedono anche Brunner e Kangur. La Cimberio si affida al tiro pesante (4/7, segna anche Weeden) e con uno sprazzo di Fajardo chiude in testa 17-20.
La mini-pausa rallenta il buon momento varesino, così Recalcati è costretto a spendere subito un timeout dopo il sorpasso biancoblu. Kangur e Leunen trovano gloria dall’arco ma la partita procede a strappi. Fajardo è protagonista assoluto: difesa, recuperi e pure la tripla del 30-30 che costringe Trinchieri al timeout. La Cimberio spreca anche qualche buona occasione (Ganeto ne divora un paio) per fare meglio ma resta pienamente in partita anche se il fortunato appoggio di Leunen spariglia il punteggio (36-34) sulla sirena.
Dopo 20′ più che positivi è però stupefacente il crollo biancorosso nel terzo periodo, quando in casa-Recalcati di colpo smette tutto di funzionare. L’attacco ha poche idee che si rivelano sbagliate mentre sotto il proprio canestro la Cimberio alza bandiera bianca davanti a un Brunner debordante. Il pivot di passaporto svizzero è con Mazzarino l’autore di un break che porta Cantù prima a +8 poi addirittura a +15 nonostante il timeout di Recalcati. A rimbalzo il parziale è di 10-3 con Brunner già a quota 12 al 30′ e così il periodo si chiude con un largo 60-46, con Varese che muove il punteggio solo nel finale con Stipcevic e Weeden.

IL FINALE – L’avvio dell’ultimo quarto dà un minimo incoraggiamento ai tifosi biancorossi, con Diawara che ritrova la mira dall’arco per il 62-54 ma l’immediato rimbalzo d’attacco di Brunner (chi se no?) e la successiva giocata di Markoishvili rimettono subito Cantù in carreggiata. Il georgiano insiste e gonfia il tabellino al pari di un Mazzarino che si beve regolarmente la difesa varesina. Si entra così negli ultimi 2′ con la Bennet in pieno controllo; l’ultimo a provarci è Weeden che segna una tripla e un libero ma quando gli sfugge il pallone del possibile -6 arriva l’ora di arrotolare le bandiere. Ora si va a Treviso: se si vogliono i playoff, vincere in Veneto è sempre più obbligatorio.

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Pubblicato il 22 Aprile 2012
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