Nasce “Valle Olona respira”. E fa il pieno di sostenitori
Il primo incontro dei cittadini contro Elcon ha registrato un successo di partecipazione con quasi 700 persone per dire no alla costruzione dell’impianto
Se anche fossero stati la metà, sarebbe stato comunque un successo. Sono infatti stati quasi 700 persone a rispondere all’appello che numerose associazioni di Castellanza hanno lanciato per dimostrare la contrarietà all’ormai celebre progetto di Elcon per la città.
In una sala della biblioteca traboccante di persone, Carlotta Caldiroli e Ivan Cattaneo hanno tracciato la genesi delle volontà della società israeliana precisando però, fin da subito, che «ad oggi non ci sono certezze perchè Elcon non ha ancora depositato il suo piano». Ciò che porta il comitato a non volere l’impianto nasce da quanto la società aveva presentato a Casalpusterlengo e che quindi si presuppone sia simile a quello pensato per Castellanza. «Abbiamo così stilato una lista di 6 punti critici», spiega Carlotta Caldiroli, che spaziano dall’impatto urbano fino all’inquinamento atmosferico e del suolo, passando per l’aumento del traffico, il potenziale collasso del depuratore di Olgiate e il “rischio” di rinascita dell’intero polo industriale.
Il messaggio che vuole passare dall’assemblea è che “la nostra zona ha già dato” e per questo i benefici che Elcon ritiene di portare non sono sufficienti a far mandar giù l’amaro boccone. Primo tra tutti la bonifica che Elcon si impegna a fare «non è un favore a noi ma a Chemisol (la società che attualmente possiede i terreni interessati dal progetto, ndr)» alla quale ad oggi spetterebbe l’onere del lavoro. Poi l’impatto lavorativo che l’impresa porterebbe, stimato in circa 40 addetti, «sarebbe estremamente basso rispetto ai costi per la collettività» e in ogni caso rimane la convinzione -celebrata da un tripudio di applausi- che «la salute non si baratta con nulla».
Quindi, la conclusione tratta dal gruppo è che «la tutela dell’ambiente e della salute viene prima dell’economia» e per questo «c’è una grande incompatibilità tra quello che Elcon vuole e il futuro della nostra città». Un futuro che Gianni Bettoni, consigliere comunale di minoranza, vuole disegnare con «il cambiamento delle industrie nella zona in favore di imprese più salubri» mentre Maria Grazia Ponti tiene a sottolineare come «noi non siamo “contro” ma siamo “per” una Castellanza più pulita e più sana».
E per cercare di costruire questa Castellanza, il prossimo passo sarà mercoledì 18 alle 21 dove si costituirà formalmente il comitato “Valle Olona Respira”. Ma già ora sono oltre 600 le firme raccolte in poche ore contro Elcon e, assicurano gli organizzatori, «molti non hanno firmato per la
troppa coda che c’era ai banchetti».
E intanto anche la politica si muove. Martedì verrà presentata in Regione Lombardia un’interrogazione per fare luce sulla vicenda e una manciata di giorni dopo si replicherà nei palazzi della Provincia di Varese. Ma anche gli amministratori locali non stanno a guardare. Olgiate Olona, attraverso le parole del assessore all’ambiente e alla salute Giovanni Montano, si schiera ufficialmente contro il progetto della multinazionale israeliana e anche Busto Arsizio tramite Francesco Lattuada (PDL) pare propensa al no. Farisoglio, la sua giunta e la sua maggioranza -che hanno boicottato l’evento- rimangono tra i pochi ancora senza posizione. Nessuno sa ancora fino a quando.
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