Specializzandi in “sciopero”: in ospedale possibili disagi

Trecento medici specializzandi aderiscono alla due giorni di astensione proclamata contro il decreto fiscale. Possibili problemi a ortopedia, ginecologia e cardiologia

la protesta degli specializzandiErano quasi duecento i camici bianchi riuniti in un sit in nella hall dell’ospedale di Circolo di Varese, mentre l’altro centinaio dimostrava al Del Ponte. Tutti volti giovani e determinati: domani ( martedì 17 aprile) andranno a Roma a far valere le proprie ragioni.
Sfiora il 95%, a Varese, l’adesione alla due giorni di "astensione dal lavoro" proclamata su tutto il territorio nazionale dall’associazione specializzandi di medicina Aspin.
Protestano per la volontà, scritta nel decreto fiscale, di imporre anche a loro la tassazione dell’Irpef, loro che non sono di fatto lavoratori, e vengono impiegati nei reparti ospedalieri e retribuiti attraverso borse di studio. Quasi unaime, quindi, la protesta dei futuri medici varesini che, guidati dal vicepresidente nazionale di Aspin Cesare Zoia, specializzando nel reparto di neurochirurgia del Circolo, protestano per l’ennesia beffa che si vuole mettere a segno ai loro danni. Sì, perchè da tempo gli specializzandi rivendicano un ruolo e una retribuzione che sia più in linea con le reali mansioni che svolgono in corsia, pur essendo ancora in formazione, spesso sono parte integrante delle equipe medica: « In Senato dovranno approvare la norma che prevede la tassazione per le borse di studio superiori agli 11500€ – spiega il dr Zoia –  quindi le nostre sono ricomprese dato che prendiamo circa 25.000 euro all’anno. Ma dobbiamo considerare che questi soldi ci servono per pagare 4.500 euro all’Inps, le tasse universitarie di circa 2000 euro, l’iscrizione all’Ordine dei Medici. Secondo le stime dei nostri commercialisti, saremo chiamati a pagare dai 2100 ai 2200 euro in più all’anno. E noi non ci stiamo: siamo sicuramente una categoria molto piccola ma non per questo non possiamo non far sentire la nostra voce».

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Specializzandi in “sciopero” all’ospedale di Varese 4 di 11
 
In tutto sono circa 300 gli specializzandi coinvolti in questa astensione, oggi pomeriggio e domani non andranno al lavoro: « È chiaro che siamo innanzitutto medici e abbiamo riflettuto sul valore del nostro gesto verso i pazienti. Abbiamo valutato con i dirigenti dei diversi reparti la possibilità di lasciare uno specializzando di presidio in caso di difficoltà. Ma, dato che noi non siamo figure in  organico, non siamo sostituibili e, di fatto, la nostra assenza non dovrebbe sconvolgere l’attività di reparto».
 
E se questo è anche vero sulla carta, dato che si tratta di giovani dottori in formazione seguiti da tutor, spesso nella realtà quotidiana queste figure svolgono compiti in autonomia e sono manna per l’organizzazione dell’unità operativa: « Chiaramente il primario di ogni reparto è responsabile dell’andamento delle attività – commenta il direttore dell’azienda ospedaliera Walter Bergamaschi – Gli ultimi protocolli tra Università e Regione prevedono un diverso controllo di queste figure da parte delle direzioni ospedaliere. Parliamo, infatti, di dottori che sono in grado, negli ultimi anni, di condurre in autonomia determinate prestazioni. Ancora, però, non si è arrivati ad un monitoraggio completo della situazione. Credo che, se la risposta sarà corale da parte degli specializzandi, qualche problema potrebbe registrarsi negli ambulatori di ortopedia, cardiologia, ginecologia e in modo ridotto neurologia».

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Pubblicato il 16 Aprile 2012
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