Varese, mille emozioni e tre punti d’oro

Due gol di Granoche in rimonta piegano (2-1) il Pescara che recrimina per due pali. Partita aperta e ricca di occasioni che rilancia i biancorossi al quinto posto

Vietato, vietatissimo annoiarsi al “Franco Ossola” se in campo ci sono Varese e Pescara. E se con il divertimento e le emozioni arriva pure una vittoria da tre punti (2-1) si può uscire più che felici dall’arena di Masnago oltre che certi di una cosa: la squadra di Maran non è per nulla seduta e appagata e proverà a giocarsi le proprie carte playoff fino alla fine. Poi, que sera sera.
A uscire sugli scudi questa volta è Pablo Granoche (foto di S. Raso): dopo un lungo digiuno il Diablo uruguagio infila i due gol della vittoria, coadiuvato da uno strepitoso Filipe (autore dell’assist per l’1-1) e da un disastroso Capuano, il difensore ospite che conferma la tradizione delle retroguardie di Zeman, più inclini al patatrac che al miracolo. Ma le belle notizie per Maran e per tutti i tifosi biancorossi proseguono: il ritorno in campo di Kurtic e Neto fanno ben sperare per il futuro, Grillo si dimostra una volta di più una sicurezza e la squadra intera conferma di andare oltre la somma dei singoli, riuscendo a sopperire alle tante assenze. Certo, non è stata una serata di gloria per tutti (per una volta Terlizzi e Troest hanno ballato a lungo in difesa) ma va ancora meglio così: se si batte il Pescara senza dover sfoderare la partita perfetta (sul piano tecnico, perché sul lato dell’impegno ci sono applausi per tutti) significa che c’è ancora margine di crescita.

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Varese – Pescara 2-1 4 di 19

COLPO D’OCCHIO – Buona presenza di pubblico a Masnago per l’attesa sfida al Pescara di Zeman. In tribuna c’è anche il ct dell’under 21 Ciro Ferrara, qui a valutare sia i talenti biancoazzurri, sia il nostro De Luca. In Curva Nord va ricordata l’esposizione di uno striscione dei lavoratori della Materis Paints di Cassano Valcuvia sull’orlo del licenziamento.

FISCHIO D’INIZIO – Maran, squalificato e appostato in un settore di tribuna stampa, non osa De Luca all’ala e gli preferisce Pucino anche con incarichi di copertura. Confermato invece il resto della formazione, compresi i rientri di Kurtic e Neto. Zeman tiene fuori a sorpresa il più esperto del tridente d’attacco, Sansovini, e lancia al suo posto il giovanissimo Caprari di classe ’93. Mossa rivelatasi azzeccata.

IL PRIMO TEMPO – Ci vuole un quarto d’ora di studio per accendere una partita che da lì in avanti mantiene le premesse che l’avevano preceduta, quelle cioé di una gara bella e vivace tra due squadre che sanno giocare a pallone. Dopo un rasoterra di Kurtic su cui Anania tocca in angolo per anticipare Granoche, è il Varese a vivere il primo brivido ghiacciato quando Bressan rinvia un pallone senza accorgersi della presenza di Immobile nei pressi della panchina di Zeman. L’attaccante ringrazia e si invola verso la rete dove però il portiere biancorosso si fa perdonare, toccando la palla e facendola così arrivare sull’esterno del palo.
Il vantaggio pescarese però arriva al 25′ con il più classico dei contropiedi, nato dopo che Verratti toglie palla a Neto (che protesta per un presunto fallo). Si sviluppa così un tre contro tre sul quale Immobile sceglie il momento giusto per servire Caprari (Cacciatore lo tiene in gioco) il quale, a tu per tu con Bressan, non fallisce l’occasione: 0-1.
Alla mezz’ora tutto lo stadio grida al pareggio ma la doppia azione biancorossa non si concretizza per un sospiro: su angolo di Nadarevic Granoche incorna bene ma trova la respinta di Verratti sulla linea; la palla finisce a Troest ma la sua conclusione a botta sicura sorvola la traversa. La partita si scalda come tradizione, anche perché Brosco non si fa scrupoli a maltrattare Neto. Dalla parte opposta resta a terra Caprari, per un colpo al volto datogli da Terlizzi che sarebbe da rosso se l’arbitro vedese; idem per la caduta in area di Neto (31′) su carica del solito Brosco ma il signor Pinzani non concede un rigore evidente. Anzi, un istante dopo, il direttore di gara caccia dalla panchina Maraner per proteste, lasciando così il Varese nelle mani di Bettinelli.
I biancorossi ripartono a testa bassa ma per aprire la difesa hanno bisogno di una invenzione: Filipe se ne accorge e al 40′ decide di incendiare Masnago propiziando il gol del pareggio. Il brasiliano calibra un lancio perfetto dal centrocampo che raggiunge Granoche: l’attaccante è bravo ad agganciare e mettere in porta, eludendo un Capuano troppo lento e l’incolpevole portiere. Poco dopo è il Pescara a reclamare, pare giustamente, un calcio di rigore per intervento di Kurtic su Caprari che stava uscendo dall’area; arriva invece finalmente un giallo a Brosco dopo l’ennesimo intervento su Neto a metà campo. L’elenco delle proteste si chiude quando Pinzani fischia il finale senza concedere neppure un secondo di recupero, con Nadarevic lanciato in fascia.

LA RIPRESA – Il rientro in campo il Varese è subito molto vivace: prima Neto serve Nadarevic che non sfrutta l’assist, poi i biancorossi cercano di ripetere l’azione del pareggio. Il lancio di Filipe è altrettanto bello ma questa volta Granoche, tutto solo, calcia incredibilmente a lato. Anche dalla parte opposta si prova a bissare: sull’unico errore di Grillo si sviluppa un contropiede pericoloso, concluso da un tiro di Cascione ribattuto in corner.
Le emozioni si susseguono e quelle intorno al quarto d’ora dicono bene al Varese che al 13′ passa in vantaggio. In gol ci va ancora Granoche ma questa volta l’assist è di… Capuano autore di un liscio clamoroso che consente al centravanti di toccare in gol da pochi metri. E al 16′ è di nuovo il montante a salvare la porta di Bressan: Insigne scatta da dietro le linee evitando il fuorigioco, aggancia e spara sul primo palo, colpendo però in pieno il legno.
Episodi che aprono le squadre, le allungano e partoriscono azioni vivaci su entrambi i fronti; Bettinelli prova allora a sfruttare la situazione inserendo il rapidissimo De Luca al posto di un Neto autore di una buona gara. Il Pescara sceglie ancora Immobile per alimentare le sue speranze di pareggio; il giovane bomber non si tira indietro ma trova prima il fuorigioco e poi Bressan sulla sua strada. Dalla parte opposta però il Varese sfiora il terzo gol ancora con Granoche dopo una percussione di De Luca che impegna Anania; il tap in però non riesce alla punta uruguagia.
Si cambia fronte per l’ennesima volta (32′) per la bordata di Cascione che colpisce Cacciatore appostato a pochi metri dalla porta di Bressan. Non c’è tregua; Terlizzi mette una pezza su un rasoterra pericoloso a centroarea, Anania replica a sua volta con un miracolo su un tocco ravvicinato di De Luca servito in tackle (!) da Pucino, cresciuto in questo finale.
Si gioca sul filo del fuorigioco, oltre che su quello del rasoio e questo vale per tutte e due le squadre (De Luca al 44′ non riesce a controllare un pallone in profondità che Anania si ritrova tra le mani). In campo ci sono anche Damonte e Lepore mentre Zeman non cambia altro: il batti e ribatti termina così al 48′ abbondante, minuto in cui Pinzani manda tutti sotto la doccia. Dove quelli del Varese, c’è da scommetterlo, canteranno a gran voce: il Padova è nuovamente scavalcato, ora la prossima mossa tocca ai veneti e alle altre insegutrici.

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Pubblicato il 05 Aprile 2012
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