Delio Rossi: “Gesto deprecabile, ma quanto moralismo”

L'ex allenatore della Fiorentina in una conferenza stampa spiega le sue ragioni dopo il gesto che ha portato al suo esonero dopo la rissa con il giocatore Adem Ljaijc

«Per capire una persona bisognerebbe camminare almeno due giorni con i suoi mocassini. E a volte la lingua ferisce più della spada».Si spiega a suon di proverbi Delio Rossi, l’ex allenatore della Fiorentina allontanato dalla società dopo aver colpito con pugni e spintoni il giocatore viola Adem Ljaijc, colpevole di averlo applaudito, provocato e forse insultato (pare attaccando la sua famiglia, anche se sul web girano molte bufale tra le quali la più gettonata attribuisce al giovane giocatore serbo offese ad un figlio disabile che Rossi non ha, parole oltretutto difficili da immaginare in bocca ad un ragazzo serbo che parla pochissimo l’italiano). «Il mio è stato un gesto deprecabile ma umanamente comprensibile – ha detto davanti ai microfoni, ancora vestito con la divisa sociale della Viola -. La mia a Firenze è stata un’avventura in cui ho creduto e credo ancora, ringrazio la famiglia Della Valle che mi ha permesso di viverla nel presente e mi auguravo anche nel futuro. Chiedo scusa per l’episodio, ma ci sono cose su cui non transigo. Ho visto molti moralisti, molti perbenisti che si sono permessi di dare giudizi senza aver vissuto la situazione, senza sapere la storia di un uomo, senza sapere di chi parlavano. Io sono cresciuto sui campi, allenando i bambini a Foggia per portarli via dalla strada: mai mi sono permesso di dare giudizi, ho sempre creduto e credo nel lavoro. Su alcuni punti fermi non transigo: il rispetto della mia persona, del lavoro, della squadra che alleno e della mia famiglia. Sono state toccate queste situazioni. Il gesto è stato brutto, deprecabile, sono dispiaciuto. Non ho mai detto di essere Padre Pio, andate a chiedere ai bambini e ai giocatori che ho allenato, anche stranieri: non mi sono mai permesso di alzare le mani verso nessuno, neanche sui miei figli. Ho sbagliato e pagherò, anzi sto già pagando». Rossi ha poi invitato la città a stare vicino alla squadra negli ultimi 180 minuti di campionato: «La barca è quasi in porto, bisogna solo mettere l’ancora, ma la palla rotola ancora. Per cui a Firenze dico di stare vicino ai Della Valle e a questi giocatori». Da notare che Ljajic su Facebook ha chiesto scusa a tutti, società, compagni di squadra, tifosi e allenatore stesso. 

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Pubblicato il 04 Maggio 2012
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