“Passi” contro la violenza sulle donne: al via il progetto

Sei azioni mirate, cinque comuni coinvolti e due associazioni per il progetto che promuovere interventi di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del contrasto alla violenza verso le donne

“Donne: passi contro la violenza”. È questo il titolo del progetto che vede impegnati cinque enti locali e tre associazioni per promuovere interventi di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del contrasto alla violenza verso le donne. Un progetto in parte finanziato da Regione Lombardia e che vede impegnata una vera e propria rete di soggetti.
Provincia di Varese, Consulta Femminile Provinciale e l’Ufficio della Consigliera di Parità, il Comune di Casorate Sempione, il Comune di Gorla Maggiore, il Comune di Marnate, il Comune di Saronno e il Comune di Varese, assieme a Eos onlus e Fidapa Bpw sezione di Varese scendono in campo per proporre un programma mirato e diretto alle donne ma anche ai giovanissimi e all’intera comunità. «È un progetto che continua lavori già messi in atto negli anni precedenti, (come ad esempio “Quello che le donne non dicono”) – spiega Luisa Cortese, consigliera di parità –. L’azione contro la violenza alle donne infatti è da mettersi in pratica quotidianamente e creare una rete, come accade in questo progetto, è molto importante. Il numero di violenze denunciate da parte delle donne è molto alto ed è fondamentale che abbiamo un “paracadute” dove appoggiarsi, serio e capace di intervenire. La violenza non è solo fisica, è anche verbale, psicologica. La si incontra in casa e sul lavoro». Affermazioni condivise della tante rappresentanti che questa mattina, venerdì 18 maggio, hanno partecipato alla presentazione del progetto e organizzatrice di incontri mirati sul tema. Elena Sartorio, Presidente Consulta femminile della Provincia di Varese ha spiegato: «La Consulta ha il mandato di lavorare per le donne e ha voluto dedicarsi alla formazione declinando questo progetto in una serie di percorsi di sensibilizzazione e informazione per gli studenti». Ma l’iniziativa è molto più ampia e, oltre alle scuole medie e superiori, prevede azioni, che si svolgeranno in sei tappe e che coinvolgeranno gli adulti ma anche le Forze di Polizia e persone formate sul tema per spiegare e intervenire sul tema. Distribuzione di materiale informativo ma anche realizzazione di percorsi di autodifesa personale o formazione per i docenti tra gli interventi. «Riteniamo fondamentale azioni come quelle contemplate dal progetto che oggi presentiamo, – ha continuato Enrico Angelini, Assessore Servizi sociali ed Educativi di Varese -, poiché hanno una importante valenza nella prevenzione di un fenomeno da condannare e da eliminare». Un progetto che si lega al “Maggio donna 2012” ma che guarda anche al futuro: «Abbiamo già avviato il piano di ristrutturazione per una casa sequestrata alla mafia che diventerà una casa dedicata alle donne che hanno bisogno di aiuto». E Gabriella Sberviglieri di Eos conclude: «Perché non formare un tavolo provinciale sul tema della violenza alle donne? Perché non creare un osservatorio provinciale che permetta di capire con esattezza la grandezza del fenomeno?».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Maggio 2012
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