A Parigi per la presa della Bastiglia
Parate tradizionali e "notti brave" nelle caserme dei pompieri: questi sono i giorni dell'anniversario dell'evento storico a Parigi. Raccontato da un nostro lettore "speciale", Fabio Macchi
Il giorno della presa della Bastiglia è ancora molto speciale per i parigini.Lo raccontano le parate istituzionali, ma ancora di più le feste che ne seguono. A vederle, pensando a Varesenews, un "inviato molto speciale: Fabio Macchi, di Cavaria, uno deigli autori dello "Svarione degli anelli" ma anche e soprattutto affezionato lettore di Varesenews. Che era lì, e ci ha inviato la sua cronaca speciale… Fatelo anche voi: speditci il vostro articolo e le foto a redazione@varesenews.it, con "Le vacanze dei lettori"-
Parigi si veste a festa e celebra la Presa della Bastiglia, i francesi rispondono a gran voce e mostrano tutto il loro orgoglio. Mentre orde di turisti invadono la capitale inconsci di ciò che accade davvero, i francesi accorrono da ogni angolo della Nazione per rendere omaggio alla loro storia.
Si inizia con una parata dei corpi militari che sfila per Les Campes Elisèes e che vede impiegate tutte le forze armate – in Francia 4: le forze armate di terra, la marina, l’aeronautica e la polizia militare o gendarmeria – con tutti i loro mezzi armati di tutto punto. La sfilata viene seguita dai lati delle strade da tantissima gente che applaude e urla, sembra una città liberata. La cosa che più colpisce è che da turista si ha la sensazione che Parigi apra le braccia a tutti per la prima volta, alla bellezza che innegabilmente la contraddistingue, unisce in questo weekend l’entrata gratuita a chiese e musei, popola i parchi e i teatri di concerti ed eventi fruibili da tutti, per le strade si vedono centinaia di forze dell’ordine a disposizione dei turisti, impegnati non tanto a controllare quanto a dare indicazioni e sorridere nelle fotografie. La notte è per i giovani e Parigi l’ha capito alla perfezione, sabato alle 22.45 si è tutti in Champ de Mars con il naso in alto a guardare i fuochi d’artificio sopra la Tour Eiffel, che per l’occasione viene munita di una gigante palla a specchi in stile discoteca anni ’70. Lo spettacolo pirotecnico è incantevole e la folla sottolinea i momenti più belli con generali esclamazioni di ammirazione e lunghi applausi. Dopo quasi mezz’ora lo spettacolo finisce e la gente si inizia a muovere velocemente verso la meta più ambita, i pochi turisti che ignari vagano per il famoso e festaiolo quartiere latino in cerca di divertimento, si ritrovano in desolate vie piene di locali quasi vuoti.
Tutti i parigini, e tantissimi turisti, si dirigono verso le 43 caserme dei pompieri per partecipare all’attesissimo Ballo dei Pompieri; le caserme sono allestite a discoteca all’aperto e ognuna propone una formula musicale diversa, dai concerti folk alla musica house, ovviamente ingresso libero e donazione facoltativa. Chilometriche code di ragazzi si formano per le strade e l’atmosfera di grande festa accompagna tutti verso l’alba. Insomma Parigi esce ancora una volta vittoriosa dalla “Presa della Bastiglia”, se qualcuno volesse trovare una macchia in tutto questo parlerebbe di una diffusa latitanza della lingua inglese, ma forse proprio Noi non possiamo muovere questa critica.
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