Albergo di Capolago, “il Comune lotterà per avere ciò che gli spetta”

Lo assicura il primo cittadino Attilio Fontana, rispondendo all'appello di Legambiente dopo aver ripercorso l'iter fatto di accordi, ricorsi, ingiunzioni e carte bollate

L’albergo di Capolago non smette di far parlare di sè. A far tornare d’attualità l’argomento ci ha pensato Legambiente: l’associazione ambientalista con un presidio ed una nota polemica aveva chiesto al Comune di Varese quali vantaggi sono arrivati dalla costruzione del complesso nel 2008. Pronta la risposta del primo cittadino di Varese Attilio Fontana che ripercorre la storia dei permessi e traccia l’iter del contenzioso: «Mi preme fare cenno alla complessa vicenda come venutasi evolvendo. Occorre prima ribadire che le questioni aperte con la società “Il Gigante SpA” e i suoi aventi causa attengono sostanzialmente alla realizzazione di alcune opere di urbanizzazione complementari al progetto e la cessione di alcune aree interessate da dette opere, facenti parte di una apposita convenzione che doveva regolare i rapporti tra la società ed il Comune di Varese – spiega il sindaco Fontana -. La citata convenzione, preceduta da atto di impegnativa unilaterale irrevocabile di pari contenuto al tempo del rilascio del permesso di costruire, venne sottoscritta tra il Comune di Varese e la società Il Gigante SpA e depositata in atti comunali in data 12.03.2008. In essa era prevista l’ultimazione delle opere entro il 15.09.2008, ivi compreso anche il rifacimento del ponte sulla via Porticciolo. La società medesima provvedeva, altresì, a depositare le garanzie fidejussorie richieste dal Comune e previste nei citati atti. Successivamente veniva adottato da parte degli uffici un costante monitoraggio sulle opere di urbanizzazione da eseguirsi da parte del soggetto attuatore e si procedeva dapprima ad una serie di interlocuzioni, poi di solleciti e quindi diffide. L’interlocuzione con la società si è vieppiù appalesata difficoltosa ed improduttiva, atteso anche alcuni incontrovertibili comportamenti censurabili adottati dalla stessa in punto di spogliazione delle aree interessate alla prevista e convenuta realizzazione delle opere di urbanizzazione complementari e della relativa cessione. Sono stati quindi eseguiti diversi atti formali nei confronti della società da parte degli Uffici comunali con ripetuti atti di diffida, ricorsi e controricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato. Nel frattempo lo stesso Comune avviava, nell’ambito dell’attività di controllo edilizio, controlli che rilevavano alcuni abusi edilizi con conseguente emissione di diversi procedimenti sanzionatori».

«Sono state, altresì, assunte alcune iniziative anche sul piano penale con deposito di esposti-querela e ulteriori atti di aggiornamento presso la Procura della Repubblica di Varese. E’ stato dato avvio alla esecuzione delle polizze fidejussorie a garanzia degli adempimenti convenzionali non eseguiti ed, infine, atteso la dichiarazione di intervenuto fallimento della società “Il Gigante” è stata recentemente riassunta la relativa vertenza nei confronti del fallimento medesimo – prosegue Fontana -. In definitiva mi preme ribadire come il Comune di Varese abbia fatto il possibile per imporre alla società “Il Gigante” il rispetto dei patti convenzionali sottoscritti e solo il comportamento assolutamente inaffidabile e censurabile della stessa ha condotto all’attuale situazione. Il Comune non lascerà, in ogni caso, nulla di intentato per recuperare le aree e gli stanziamenti necessari a realizzare le opere di compensazione previste a vantaggio della collettività varesina».

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Pubblicato il 19 Luglio 2012
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