Asilo nido di Sciarè, lo gestirà l’azienda comunale

Il voto in consiglio comunale contestato dalla Lega Nord e anche PdL, che pensa ad un ricorso. Le mamme in aula srotolano uno striscione di protesta

Via libera all’affidamento dell’asilo nido di Sciarè all’azienda comunale 3SG-Camelot: il consiglio comunale – dopo il rinvio di settimana scorsa – ha votato la delibera di affidamento, che riguarda uno dei quattro asili nido comunale. Il voto è stato contestato dall’opposizione – il PdL pensa ad un ricorso – e da alcune mamme dell’asilo, che hanno srotolato uno striscione "Giù le mani dal nostro asilo".

L’assessore ai servizi sociali Margherita Silvestrini ha ribadito che «alla luce della normativa vigente il Comune non può assumere nuovo personale e non può più erogare il servizio con le modalità attuali», vale a dire con la presenza nelle stesse strutture sia di personale comunale che di personale dell’azienda partecipata 3SG-Camelot (educatrici a contratto). «Abbiamo scelto l’opzione di maggior affidabilità: mantenere il servizio pubblico a Sciarè, accanto agli altri tre asili, garantisce la qualità e tutela la dignità del lavoro. Una scelta diversa rispetto a Sciarè sarebbe stata inefficiente e inefficace». L’assessore ha ribadito che l’asilo seguirà il regolamento comunale sugli asili e le stesse tariffe, mentre nel primo periodo le nuove insegnanti saranno affiancate anche dalle vecchie educatrici (destinate ad essere trasferite), come già illustrato nel corso dell’assemblea tra amministrazione e genitori tenutasi venerdì scorso alle Scuderie Martignoni. «L’amministrazione convocherà i responsabili dei genitori ai tavoli tecnici a partire da fine luglio».

Le opposizioni – Lega Nord e il PdL – hanno votato contro la delibera, contestandola in modo diverso. La Lega Nord ha lamentato il metodo con cui si è arrivati alla decisione e ha chiesto più coraggio all’amministrazione, a "sfidare" il governo sugli obblighi di gestione indiretta: «Più volte l’amministrazione ha fatto incontri per tempo, su questa cosa no. Più volte ci si è dimenticati delle mamme, che hanno comunque avuto un ruolo molto positivo, civile e appropriato. Si poteva prorogare per un anno: perché imporre una scelta più costosa?Non possiamo subire sempre dal governo di turno».
«Ci avete detto che il servizio degli Asili nido è configurabile come attività “a non rilevanza economica” e pertanto può essere affidato alla 3SG». Di questo noi nutriamo dubbi» ha detto Germano Dall’Igna (PdL), che ha sottolineato anche le altre preoccupazioni del centrodestra per il futuro. Durissimo e a toni accesi, invece, l’intervento di Aldo Simeoni (PdL), che ha parlato prima di «scelte sbagliate nel metodo e nel merito» e poi si è lanciato in un duro j’accuse: «Non sapete far altro che scaricare la responsabilità. Non capiamo perché si è deciso di sciogliere l’asilo di Sciarè  come si copriranno le spese per 3SG. Segnaleremo  agli organi di controllo». Anche il capogruppo del PdL Massimo Bossi ha confermato che il PdL è intenzionato a bloccare tutto con un ricorso.
L’intervento di Simeoni è stato bollato come «spot elettorale» dal capogruppo del Pd Giovanni Pignataro: «Responsabilità è garantire il servizio e tutelare l’ente da possibili danni erariali in futuro e scegliere per il bene di tutti. Lo dico da persona che abita a Sciarè e ha due bambini piccoli». Le argomentazioni non hanno comunque convinto una parte delle mamme che si è presentata in aula e al momento del voto ha srotolato lo striscione di protesta contro la decisione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Luglio 2012
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