Boscagli: “I tagli sulla sanità investono il welfare”

L'assessore: "Consultazioni con attori del settore per una riforma condivisa"

"I tagli che il Governo intende fare sul settore sanità coinvolgeranno non solo gli ospedali ma anche i servizi agli anziani e disabili: le RSA sono finanziate con il fondo sanitario. Per quanto concerne il welfare, la mannaia si è già abbattuta da tempo sul settore, tanto che Regione Lombardia è intervenuta con risorse proprie per 70 milioni di euro".
Lo ha detto l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, al termine degli incontri a Palazzo Lombardia con i protagonisti del sistema di welfare in Lombardia: il Terzo Settore, gli erogatori di servizi, i dirigenti delle Aziende Servizi alla Persona, le Istituzioni locali, sindacati, associazioni imprenditoriali, organizzazioni di categoria, enti non profit e del volontariato, cooperative.

PATTO WELFARE CONDIVISO CON ATTORI DEL SETTORE – L’assessore sta proseguendo il giro di consultazioni per raccogliere indicazioni, suggerimenti, proposte, per perfezionare il Patto per il Welfare da sottoscrivere nei prossimi mesi con tutti i
soggetti pubblici e privati attivi in questo campo. "Vogliamo condividere insieme – ha sottolineato l’assessore Boscagli – principi e azioni per una riforma complessiva del sistema".
L’attuale impianto di protezione sociale, costruito dal Dopoguerra in avanti, mostra ormai in maniera evidente i propri limiti, sia da un punto di vista economico, sia rispetto alla
risposta ai nuovi bisogni.
Regione Lombardia ha già iniziato con diverse azioni a introdurre novità nel sistema di welfare, ad esempio con il ‘Fattore famiglia lombardo’, ma è comunque necessario un
ripensamento più ampio, che sarà sancito da una nuova legge regionale di riforma, la cui base sarà appunto il ‘Patto per il Welfare’.
"Un welfare – ha spiegato Boscagli – non riparativo (che interviene quando le situazioni di criticità si sono già definite e costituiscono un’emergenza da affrontare) ma un
welfare che previene la difficoltà della persona e della famiglia: in questo senso si prevede anche l’ingresso sul mercato di nuove figure e profili professionali. Il welfare
diventa, di fatto, un fattore di sviluppo".

CONSULTAZIONI IN TUTTE LE PROVINCE – Il giro di consultazioni con tutti i soggetti protagonisti del welfare ha già toccato tre delle 12 province lombarde, Lecco, Varese e Monza. "Un nuovo welfare ha bisogno di una diversa soggettività della famiglia" ha aggiunto Boscagli.

VERSO UN NUOVO SISTEMA CON IL FATTORE FAMIGLIA – "I cambiamenti
demografici – ha spiegato l’assessore – come la denatalità e l’allungamento delle aspettative di vita, impongono un ripensamento del sistema di welfare così come l’abbiamo sin qui
conosciuto, anche per le mutate condizioni prodotte dalla crisi economica internazionale".
L’introduzione del ‘Fattore Famiglia’, a titolo sperimentale, in applicazione della legge regionale 2/2012, consente di fotografare i reali bisogni dei nuclei familiari, tenendo conto
della presenza di persone con disabilità, di lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, di chi ha perso il lavoro. Non soltanto quindi la semplice situazione reddituale così come veniva restituita con l’indice Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), ma una vera e propria analisi dei bisogni della famiglia.

I PUNTI PRINCIPALI DEL PATTO – Gli altri punti centrali del ‘Patto per il Welfare’, oltre alla centralità della famiglia, sono l’abbandono della logica di offerta di servizi e assistenza
verso un sistema imperniato sulla domanda, la semplificazione e la maggiore accessibilità ai servizi, l’introduzione della Dote Welfare, la sussidiarietà e il ruolo strategico del Terzo
Settore.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Luglio 2012
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