Chiude E-il mensile, finisce l’avventura di Peacereporter

Ultima edizione del mensile di Emergency è prevista per Agosto. Ma il sito chiuderà prima, il 27 luglio: dal 2003 rappresentava una fonte di informazione alternativa tra le più autorevoli

E il mensileTra una settimana circa – più precisamente il 27 luglio – Peacereporter, che da qualche anno si chiama eilmensile.it, verrà chiuso. E, con l’edizione di Agosto di E – Il mensile, anche l’edizione cartacea chiuderà i battenti.

Un vero choc per l’informazione alternativa, che dal 2003 aveva un punto di riferimento importante – soprattutto per quanto riguarda le notizie dall’estero, in questo sito, e nel suo sofisticato mensile, nato appena un anno fa.  Nato nell’ambito di Emergency (il suo direttore storico, Maso Notarianni, era il responsabile della comunicazione dell’associazione fondata da Gino Strada e ora guidata dalla figlia,  Cecilia Strada) PeaceReporter ha contribuito a cambiare il modo di fare giornalismo nel nostro Paese, come ricorda nel suo editoriale di saluto proprio  Notarianni, che ha affrontato l’avventura del mensile cartaceo nel 2011 insieme a Gianni Mura, ma che ha fondato la rivista on line che per tanti anni è stata punto di riferimento per una informazione diversa.  Il suo editoriale:«E’ la cosa più difficile da scrivere che mi sia capitata – scrive Notarianni – Quando cominciammo, nel 2003, i giornali online in Italia erano una realtà praticamente sconosciuta. La nostra prima battaglia vinta è stata quella. Poi siamo diventati autorevoli, ed è stato bello vedere, quando si andavano a trovare i colleghi dei giornali mainstream, che agli esteri c’era sempre un computer con il nostro sito nel monitor. Così come è stato bello, poi dopo un po’ ci siamo stufati, guardare quanti articoli che noi avevamo già scritto finivano sui giornali».

A decretare la chiusura dell’avventura, la crisi e un mercato culturale in piacchiata, che sta subendo enormi trasformazioni. «Rabbiosamente ci arrendiamo al mercato, pessimo misuratore della qualità dell’informazione, drogato in Italia più che in qualsiasi altro paese occidentale dal perverso rapporto tra editori e politica (che ha generato una tra le peggiori leggi per il sostegno all’editoria che si possa immaginare) e tra editori e affari, che non è solo il “conflitto di interessi” di Berlusconi, ma il fatto che non ci siano editori puri che si misurano con il libero mercato. E che informazione, pubblicità, distribuzione (sia fisica che virtuale) dei contenuti giornalistici siano concentrati nelle mani di pochi che gestiscono a cartello l’esistenza in vita di questo e di quello».

La situazione infatti, sembrava apparentemente recuperabile, ma certamente abbastanza sostanziale per non poter essere sostenuta ancora. «Tra edicole e abbonamenti il giornale vende all’incirca ventimila copie – sottolinea il condirettore, Gianni Mura, nel suo editoriale – Non pochissime, secondo me, se teniamo conto della crisi. Molti hanno rinunciato al quotidiano e il taglio si ripercuote con maggior forza su settimanali e mensili. La crisi pesa anche sull’editore, cioè su Emergency. Che non è più disponibile ad accollarsi il passivo (non esorbitante) della gestione. Non ci trovo nulla da eccepire: prima vengono gli ospedali, poi i giornali».

Ora «Non resta che salutarci – conclude Notarianni – Nella speranza di ritrovarci presto. Dove, come e quando non lo sappiamo ancora».  «Era un’avventura, è durata meno del previsto – ha concluso invece Mura – Ma grazie ugualmente».

L’intervista di Varesenews a Maso Notarianni, per la chiusura di E


L’intervista di presentazione del mensile "E"

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Pubblicato il 17 Luglio 2012
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