Idv: “Vi spieghiamo la delibera sui diritti di superficie”

La sezione cittadina dell'Italia dei valori illustra il documento approvato nell'ultimo consiglio comunale e pone una domanda: "Perché Tu@Saronno si è accorta solo ora di essere contraria?"

Sui diritti di superficie dell’edilizia convenzionata

Si è detto molto sulla delibera approvata durante l’ultimo Consiglio Comunale, che da possibilità di alienazione delle aree in diritto di superficie, per cui vogliamo precisare alcuni punti per far capire cosa comporta, nella realtà dei fatti, questa delibera.
Non si sta parlando degli alloggi destinati ad affitto sociale, che sono sempre di proprietà comunale o dell’Aler e di cui l’amministrazione continuerà ad averne la piena gestione, ma stiamo parlando di alloggi in edilizia convenzionata, cioè alloggi costruiti da cooperative su terreni che il comune espropriò, decenni fa, a privati proprio per questa finalità. Da ricordare che gli appartamenti in questione sono di proprietà dei singoli inquilini ma insistono su un terreno di proprietà Comunale.

Su questi alloggi gravano vincoli comunali di ben 99 anni, si può pensare che l’amministrazione pubblica, al termine in questa lontana scadenza, possa andare ad appropriarsi di alloggi pagati dai legittimi proprietari solo perché il terreno su cui sorgono risulta essere comunale? Senza peraltro dare ai singoli proprietari la possibilità di pagare il riscatto della superficie su cui insiste la propria abitazione? Da tempo, la legge permette ai proprietari di riscattare il terreno ed acquisirne la piena proprietà previa delibera del Consiglio Comunale caso per caso.
Quindi non c’è una novità nella sostanza ma solo nel metodo, difatti la procedura di riscatto del diritto di superficie è attuata da anni e nessuna forza politica si è mai opposta, compresa la lista Tu@Saronno e i partiti di opposizione (PDL, Lega e Ui). I proprietari avevano l’obbligo di richiedere l’autorizzazione al Comune prima di poter vendere il loro appartamento e ciò poiché il Comune avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione ovverosia acquistarlo per poi rimetterlo sul mercato.

Questo diritto non è mai stato esercitato sia per l’impegno economico richiesto sia per la necessità di un doppio atto di vendita il cui costo ne avrebbe incrementato il prezzo. La convenzione dell’edilizia convenzionata, stabilendo il prezzo massimo di vendita, apriva inoltre la strada a possibili pagamenti effettuati in nero. La delibera approvata durante l’ultimo Consiglio Comunale rende più semplici e trasparenti le procedure demandando il compito alla Giunta, che comunque dovrà sempre attenersi alle regole contenute nel deliberato del Consiglio Comunale. In conclusione alcuni partiti politici, pur affermando di voler combattere la burocrazia nella realtà finiscono per volerne il mantenimento come la Lega Nord che ha votato contro la delibera. Infine c’è da chiedersi quali siano i motivi per cui la lista civica Tu@ Saronno si sia accorta solo ora di non condividere la proposta pur avendo già approvato casi concreti in passato.

Ragionamenti filosofici ed argomentazioni storiche che non hanno oramai più alcun riscontro con la realtà. Una delibera quindi per rendere più trasparente e snella la procedura e finalizzata a far si che i cittadini che lo vorranno potranno ottenere il pieno possesso del loro appartamento acquistato con anni di sacrifici. Un secondo effetto positivo ne conseguirà per tutti i cittadini poiché il ricavato di queste operazioni dovrà essere utilizzato non per coprire la spesa corrente ma per gli investimenti per i quali le risorse disponibili sono attualmente nettamente insufficienti a coprire le necessità minime della città. Un invito quindi a Pdl e Lega ad essere più concreti nell’interesse di tutta la città.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Luglio 2012
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