La giunta dice no all’ampliamento del centro rifiuti a Sciarè
Inquinamento acustico e atmosferico, diffusione di odori e sostanziali cambiamenti del progetto all’origine della delibera
No all’ampliamento del centro rifiuti a Sciarè. La Giunta comunale di Gallarate, nella seduta di ieri, 26 luglio, ha deliberato di esprimere parere contrario all’istanza presentata dalla ditta Ricicleco S.r.l. per realizzare varianti all’impianto situato fra Cassano Magnago e, appunto, Gallarate – rione di Sciarè. L’atto sarà inviato alla Provincia di Varese – Settore Ecologia ed Energia, così che possa essere recepito dalla Conferenza di Servizi, fissata per il prossimo 31 luglio.
La posizione dell’Amministrazione comunale arriva dopo diversi passaggi.
A inizio 2010 Ricicleco presenta istanza di varianti sostanziali a un impianto già esistente per il recupero di rifiuti mediante compostaggio. La società chiede di poter accogliere 6.000 tonnellate di rifiuto verde in più all’anno per compost.
Si tiene un incontro fra ditta ed Enti Locali interessati nell’autunno 2010.
Ricicleco inoltra una nuova richiesta di varianti nell’estate 2011, con contestuale introduzione dell’operazione di recupero e richiesta di autorizzazione all’emissione in atmosfera. Nel complesso, il progetto aggiornato prevede ampliamento della superficie dell’impianto, realizzazione di strutture edilizie, ulteriore aumento qualitativo e quantitativo dei rifiuti, inserimento di una linea per il trattamento della Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) ai fini del recupero energetico. L’Agenzia Interregionale per il Po si esprime negativamente sulla richiesta, dal momento che le opere da realizzare per il secondo progetto rientrano in una zona di esondazione compresa in fascia B.
L’Amministrazione comunale di Gallarate ha espresso parere contrario al progetto considerando il notevole aumento delle tonnellate che dovrebbero confluire nell’impianto. Tale condizione comporterebbe un aggravarsi degli inconvenienti legati all’emissione di odori (segnalazioni in tal senso sono già state presentate in passato alle autorità), alla diffusione di polveri e all’inquinamento causato dai mezzi transitanti, da quelli operativi in loco e dai macchinari.
Si sottolinea, inoltre, che i cambiamenti nei progetti di espansione dell’impianto indicano una carenza di programmazione, con conseguente impossibilità, da parte dell’Amministrazione Comunale, di inserire la pianificazione degli interventi in una corretta gestione del territorio.
La gestione di tali attività (in particolare per quanto concerne la Frazione Organica) deve, a parere della Giunta gallaratese, essere ricondotta a livello provinciale, al fine di poter attivare le necessarie forme di partecipazione a garanzia di tutti i soggetti coinvolti, sia pubblici che privati.
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