La protesta di Madrid, con gli occhi di una giovane varesina
Simona sta per andare in Erasmus nella capitale spagnola ed è andata a scelgiere l'appartamento che la ospiterà. Nel mezzo della ricerca, eccola capitare nel bel mezzo delle contestazioni al governo Rayoj
Metti “un viaggio a Madrid per scegliere la casa dove vivere nel corso dell’Erasmus. Metti che nella piazza più grande di Madrid ci sia una protesta. Metti che ti capita di fare foto e video e di mandarle al giornale della tua città. Ed ecco il "reportage" di Simona, giovane varesina in procinto di andare in Spagna per un anno di studio universitario. Queste sono le sue impressioni, veicolate da un amico spagnolo e dai ragazzi che ha incontrato in una delle piazze più calde d’Europa
«¡Contra los recortes no te calles!». Gli spagnoli non sono disposti a tacere di fronte ai nuovi tagli del governo Rajoy sui servizi pubblici e lo manifestano ogni giorno, dandosi appuntamento alle 12.00 in Plaza de España, con fischietti, trombette e decine di magliette colorate, ciascuna con uno slogan stampato. Ormai sembra essere diventata la normalità: mentre gli anziani e i turisti trovano refrigerio sotto gli alberi della piazza, la polizia e i vigili transennano Gran Via, deviano il traffico verso calle Princesa e aspettano che arrivi il corteo pacifico di manifestanti. Ed ecco arrivare decine di persone, che bloccano le strade del centro di Madrid e con le loro mani accompagnano cori con cui chiedono che vengano preservati i loro diritti, che la scuola e la sanità restino pubbliche. In questa sorta di Flash Mob incontro Paco, un ragazzo che lavora per la Giustizia spagnola. Mi dice che questa è la protesta di tutti, nessuno escluso. Mi racconta della manifestazione di ieri sera in Puerta del Sol, la piazza diventata simbolo dell’indignazione spagnola da un anno a questa parte, proprio mentre il Congresso spagnolo approvava il pacchetto sui tagli. A partire dalle 20.30 per circa due ore, infatti, migliaia di spagnoli hanno risposto all’ultimo appello dei sindacati per invitare il Governo a fare un passo indietro. Non hanno ottenuto l’effetto sperato, ma non finisce qui: domani ci sarà una nuova manifestazione..la Spagna andrà incontro ad un destino pesante, ma non nascondo che vedere tanta gente insieme, così diversa eppure così unita, ha fatto sentire anche me parte di quella protesta, come se fossi una di loro. E forse proprio per questo sentivo il battito del cuore accelerare sempre di più in quei 10 minuti in mezzo ai manifestanti: «Questa è la protesta di tutti, nessuno escluso».
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