Unioni civili, Milano dice sì al registro
Al termine di una seduta durata 11 ore e 30 minuti, la terza dedicata al tema, il provvedimento è passato con 27 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti
Quasi dodici ore e poi il verdetto finale: Milano ha il registro delle unioni civili. E’ stata una vera e prorpia maratona quella di giovedì in Consiglio comunale, segnata da un lungo lavoro di mediazione fra le richieste dell’ala cattolica del Pd e di quella laica del Pdl.
Al termine di una seduta durata 11 ore e 30 minuti (la terza dedicata al tema) il provvedimento è passato con 27 voti favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti. «Da oggi a Milano ci sono più diritti», ha commentato dopo l’approvazione il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Si sono astenuti i quattro consiglieri dell’ala cattolica del Pd perplessi sulla creazione del registro, che però hanno evitato di provocare una spaccatura nella maggioranza con un voto contrario.
Dell’opposizione hanno contribuito al via libera al provvedimento i voti a favore del grillino Mattia Calise, di Manfredi Palmeri (Fli) e di due consiglieri comunali della compagine ‘liberal’ del Pdl, Luigi Pagliuca e Pietro Tatarella. Hanno invece confermato il loro votato contrario Pdl e Lega Nord.
Quella uscita dal Consiglio comunale è una delibera riveduta rispetto alla versione originale, nata da un lavoro di mediazione fra laici e cattolici. Nel testo il termine "famiglia anagrafica" è stato sostituito con "unione civile". Inoltre il passaggio "insieme di persone legate da vincoli affettivi" è stato sostituito con "due persone legate da vincoli affettivi" per ”evitare il rischio di poligamia”. Il registro consentirà di ottenere un attestato di unione civile e al quale le coppie di fatto potranno iscriversi dopo aver ottenuto il certificato di famiglia anagrafica. Con l’obiettivo, espresso nel testo della delibera, di ”superare situazioni di discriminazione e favorire l’integrazione delle unioni civili nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio”.
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