Botta e risposta fra PDL e rappresentanze sindacali

Le rsu: «Opportuno che il Consigliere Comunale giustifichi e rettifichi quanto affermato». Massimo Cappellano, capogruppo Pdl: «Nessuno invochi per me o per chiunque altro la censura o il ricatto»

Botta e risposta fra PDL e Rsu del Comune a Samarate. Dopo la dichiarazione di voto sul bilancio di Massimo Cappellano, capogruppo Popolo della Libertà, le Rsu hanno formalmente chiesto «all’Amministrazione e ai Coordinatori, responsabili del personale comunale, che  questa R.S.U. sia informata in relazione ai dati e agli elementi, in forza dei quali sia stato possibile per il Consigliere Cappellano, fare certe affermazione o se invece siano dichiarazione basate solo su "sensazioni di tipo personalistico-politico". Se così fosse, come ritiene questa R.S.U., non possiamo accettare che un Consigliere Comunale critichi così pesantemente l’operato del Personale Comunale. Riteniamo opportuno quindi che i responsabili della struttura organizzativa del nostro ente assumano una posizione decisa nei confronti di dette esternazioni e che il Consigliere Comunale giustifichi e rettifichi quanto affermato».
Dura la risposta del consigliere pidiellino.


Sono indignato.
Sono indignato come cittadino.
Sono indignato come consigliere comunale.
Sono indignato come responsabile comunale di una delle principali forze politiche, tra le più votate dai samaratesi.
Sono indignato come lavoratore, peraltro lavoratore dipendente.
Sono indignato come figlio di dipendente pubblico.
Il tentativo di censura messo per iscritto dalla RSU è qualcosa che non sta ne’ in cielo, ne’ in terra.
Io dovrei giustificare?! Io dovrei rettificare?! In consiglio comunale ho espresso a nome del mio partito un giudizio che so essere condiviso da tanti concittadini, e, peraltro, anche dalla maggioranza silenziosa dei dipendenti del Comune di Samarate, non certo rappresentati da qualche agitatore politico.
Che non capiti più per il futuro che qualcuno si permetta di chiedere la censura di chicchessia su materie proprie del dibattito politico amministrativo.
Qualcuno pensa di essere esente dalle critiche (fondate) per diritto divino? Apriamo una buona volta tutti gli occhi sulla nuda e cruda realtà, anche quella che ci fa un po’ più male riconoscere, forse perché è quella di cui siamo complici.
Ribadisco i contenuti dei miei giudizi, espressi in maniera pacata, responsabile e moderata, nel tentativo di non fare di tutta un’erba un fascio e comunque di denunciare situazioni incancrenite rispetto alle quali tanti dipendenti si sentono a disagio e che non fanno fatica a riconoscere nella quotidianità del loro operato.
Pretendo che nessuno invochi per me o per chiunque altro la censura o il ricatto. Ne’ oggi, ne’ per il futuro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Agosto 2012
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