Due in manette per estorsione
Chiedono 200 euro per un debito di droga, ma all’appuntamento si presentano gli agenti
“E adesso ci sai 200 euro per quel vecchio debito di droga”. Ma i due, accusati di estorsione, non sapevano che la vittima li avrebbe denunciati, e così sono finiti in manette, arrestati dalla polizia di stato di Varese.
Ecco come sono andati i fatti, secondo la ricostruzione offerta dalla questura.
Nei primi giorni della settimana si presentava presso gli Uffici della Squadra Mobile un cittadino italiano, il quale denunciava il tentativo di estorsione, posto in essere da parte di due ragazzi residenti nel Varesotto, di cui uno nativo del Marocco.
Il denunciante riferiva di essere stato prima contattato telefonicamente e poi avvicinato di persona, da due giovani i quali, con minacce, gli chiedevano la somma di 200 euro, quale saldo di un debito da lui contratto in passato con una terza persona, per l’acquisto di droga.
La successiva attività investigativa permetteva di identificare compiutamente i due giovani e, su disposizione del PM titolare dell’indagine Dott. Massimo Baraldo della Procura di Varese, veniva improntato un servizio mirato.
La vittima è stata invitata dai detectives ad accordarsi con gli estorsori, per incontrarsi nel parcheggio di un supermercato di Venegono, luogo preventivamente presidiato e monitorato da personale dipendente pronto ad intervenire. All’orario concordato, i due ragazzi si presentavano all’appuntamento; il marocchino continuava a guardarsi intorno come a controllare l’eventuale sopraggiungere di pattuglie delle Forze dell’ordine, il “socio” italiano, si faceva consegnare il denaro pattuito, intascandolo.
A questo punto, entrambi i giovani venivano bloccati e, dalla perquisizione effettuata sul posto, l’italiano veniva trovato in possesso del denaro compendio di reato e di un coltello di genere proibito tipo farfalla.
Le successive perquisizioni domiciliari hanno permesso di rinvenire materiale riconducibile al reato di spaccio di stupefacenti e ritenuto dagli operanti “interessante”, per un’eventuale prosieguo di attività. P.M. e T.A, quest’ultimo pluripregiudicato, sono stati quindi tratti in arresto per estorsione e, su disposizione della magistratura condotti ai Miogni.
Entrambi sono stati anche denunciati a piede libero per violazione della normativa sugli stupefacenti ed il solo P.M., deferito in stato di libertà per il possesso ingiustificato di coltello.
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